I cinghiali prendono d’assalto le aziende agricole della Val d’Agri con danni alle colture. Lo denuncia la Cia-Agricoltori Potenza riferendo che i cinghiali di notte raggiungono la valle e i territori di Marsico Nuovo, Marsicovetere, Paterno, Grumento Nova, Tramutola e Viggiano in cerca di cibo.
Michele Bove, vicepresidente Cia Potenza, ribadisce le proposte presentate nei mesi scorsi al Presidente del Consiglio regionale e a tutti i capigruppo in Consiglio con una serie di indicazioni pratiche. Per affrontare l’emergenza cinghiali in Basilicata si può seguire, secondo il dirigente della Cia, l’esempio della Regione Umbria che con un proprio provvedimento autorizza l’agricoltore in possesso di licenza di caccia a tutelare la sua proprietà e i beni agrari.
In Umbria in caso di presenza di cinghiali sul proprio terreno, l’agricoltore dovrà rivolgersi all’Ambito territoriale di caccia competente, il quale avrà solo 4 ore per poter intervenire. Trascorso questo tempo l’agricoltore è autorizzato ad agire direttamente, se munito di licenza di caccia, mantenendo ugualmente il diritto all’indennizzo dei danni.
“L’area protetta – afferma Bove – non può continuare ad essere un’area protetta solo per i cinghiali e non per gli agricoltori. I cacciatori devono essere autorizzati a ‘battute al cinghiale’. Inoltre la Corte Costituzionale ha bocciato il ricorso del Tar delle Marche contro la legge regionale che autorizza gli agricoltori muniti di licenza di caccia a partecipare all’abbattimento dei cinghiali all’interno delle proprie aziende. Respingendo il ricorso, di fatto la Consulta ha aperto alla possibilità, per tutte le Regioni, di seguire l’esempio delle Marche e quindi autorizzare gli agricoltori in regola con porto d’armi a difendere e tutelare la propria azienda e il relativo patrimonio colturale e zootecnico. La Regione Basilicata riprenda la decisione della Corte e adegui la norma regionale per fronteggiare l’emergenza cinghiali nei nostri territori, che vedono la presenza incontrollata e pericolosa di oltre 120mila cinghiali (secondo le previsioni dell’Osservatorio regionale degli habitat naturali) che devastano terreni e colture e mandano in fumo lavoro, investimenti e redditi“.
– Chiara Di Miele –