L’emergenza cinghiali, anche nelle ultime ore, fa di nuovo discutere. L’aggressione subita dall’allevatore di Castelcivita e la petizione popolare dei cittadini di Castellabate spedita a Tommaso Pellegrino, Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, tornano a richiamare l’attenzione su un’annosa questione che pare aver tolto la serenità a molte popolazioni della regione, soprattutto nella zona a sud della provincia di Salerno.
A questo proposito la Regione Campania, con una delibera di Giunta, ha approvato le linee di indirizzo per la realizzazione del programma straordinario che dovrà far fronte all’emergenza. Sono state individuate delle iniziative prioritarie, tra cui la pianificazione e il coordinamento delle attività sanitarie connesse alla gestione della fauna selvatica nelle aree protette (nazionali, regionali, oasi e riserve) e le zone di ripopolamento e cattura, l’istituzione dell’archivio digitale e georeferenziato dei danni arrecati dalla fauna selvatica, la realizzazione di piani di censimento e monitoraggio delle specie selvatiche in relazione alle priorità emergenti e la riduzione dello squilibrio ecologico e dei danni conseguenti all’incremento delle popolazioni animali sinantrope e selvatiche.
Mancando al momento un sistema articolato di informazioni sui cinghiali è prioritario sistematizzare tutte quelle disponibili e, sulla base di un archivio dei danni provocati, decidere le azioni da intraprendere. Tutti i portatori di interesse dovranno contribuire alle varie fasi di gestione della problematica, attraverso anche la definizione di una modulistica univoca tra Province, ATC e Aree Protette, l’analisi storica dei danni e l’individuazione di “punti caldi”, oltre all’organizzazione di incontri formativi per la prevenzione del pericolo.
La specie degli ungulati verrà monitorata a livello regionale attraverso un vero e proprio censimento. Dopo una tracciatura della mappa di distribuzione dei cinghiali in Campania, il territorio regionale verrà diviso in comprensori omogenei di gestione della specie, verranno definiti i diversi gradi di vocazione della specie e per ogni contesto territoriale regionale sarà fissata una densità obiettivo e le misure di gestione da attuare.
Il programma straordinario regionale prevede, ovviamente, un’attività di prevenzione e controllo, che dovrà essere differenziata a seconda dell’ambito territoriale in cui si andrà ad agire. Tutte le aree di caccia del cinghiale saranno digitalizzate e disponibili online, sarà creato un archivio digitale delle squadre, dei cacciatori di cinghiale e organizzato un sistema di comunicazione veloce per fornire informazioni rapide.
Sarà inoltre messo in piedi un piano di controllo sanitario sulla vendita delle carni di cinghiale, che possono diventare una risorsa economica per il territorio visto il loro alto valore organolettico e nutrizionale. La filiera delle Carni Alternative potrebbe quindi diventare per la regione Campania un nuovo volano di sviluppo dell’imprenditorialità a vocazione territoriale e occasione di crescita per le aziende del settore.
Infine le linee di indirizzo approvate dalla Giunta regionale introducono la tanto attesa figura dell’operatore faunistico, formato per fornire supporto agli Enti nella realizzazione di censimenti e controllo delle specie.
– Chiara Di Miele –
Avete capito? Tutto chiaro!
Grazie.
Mario
Va bene l’impostazione, ma l’emergenza è seria e richiede tempi urgenti d’intervento. Ogni abitazione di
Perdifumo,Castellabate,etc, ubicata in campagna è stata
già da tempo e ora ancor più addirittura circondata da interi e numerosissimi branchi di cinghiali. Non temono cani,bastoni o altro.E’ pericolosissimo finanche portare
la spazzatura fuori.Si faccia presto con prelievi massicci,altrimenti è meglio dopo i cinghiali introdurre anche branchi di famelici lupi unici loro antagonisti.