“In Campania le uniche iniziative intraprese per provare a contenere i danni provocati dai cinghiali all’agricoltura sono tese a sollecitare il mondo venatorio. Abbiamo contadini che non seminano più perché sanno che è inutile, con un danno ingente in particolar modo per le aree interne, già alle prese con il dissesto idrogeologico per la mancata cura e salvaguardia dei terreni“.
Lo dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano, a margine del question time sull’adozione del piano di gestione e controllo del cinghiale.
“Nonostante gli ingenti fondi stanziati in favore del Centro di Riferimento di Igiene Urbana Veterinaria, – continua Cammarano – la soluzione al fenomeno viene praticamente dalla Regione, confidando esclusivamente nel buon esito di battute e stagioni di caccia. La caccia non può essere una soluzione. L’istituto zooprofilattico sta sperimentando da tempo una pillola anticoncezionale per i cinghiali e Legambiente ha avanzato proposte su cattura e sterilizzazione. Ipotesi da prendere in considerazione nell’ambito di una più ampia strategia per la risoluzione del problema”.
Il consigliere Cammarano ha poi auspicato che il nuovo piano faunistico sia pronto al più presto, così come confermato in aula dalla Giunta regionale, “soprattutto perché – conclude – dopo quattro anni di gestione De Luca siamo ancora fermi al palo. L’abbattimento della fauna nociva non può essere ricondotto al solo esercizio dell’attività venatoria”.
– Antonella D’Alto –