Biagio Tomasco, segretario di NurSind Salerno, dopo le notizie che hanno dato per certo lo spostamento
dell’elicottero di stanza a Pontecagnano presso l’Ospedale del Mare di Napoli, poi smentito dalla Regione Campania, scrive al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al governatore Vincenzo De Luca, oltre che al Prefetto di Salerno e alla Procura della Repubblica, per chiedere precisazioni, ovvero se con la locuzione
“continuerà ad avere come base operativa l’eliporto di Pontecagnano” si intenda che l’elicottero di soccorso stazionerà fisicamente a Pontecagnano oppure se il suo utilizzo verrà gestito dall’eliporto di Pontecagnano solo per la sua attivazione.
“Sembrerebbe una domanda avulsa da un contesto intellegibile – scrive -, invece pone le sua fondamenta sul fatto che ad oggi l’elicottero che stazionava a Pontecagnano a servizio di tutta la provincia di Salerno ancora non c’è, nonostante quanto affermato nel comunicato stampa, cosa che fa nascere l’interrogativo di cui sopra e che si prega di voler chiarire. Sembra il gioco delle tre carte e, sinceramente, la popolazione del Salernitano non solo non è avvezza a tali giochini, ma soprattutto ne è stufa e chiede a gran voce chiarezza“.
L’eliambulanza sul territorio salernitano, seppur strumento ineludibile nelle reti tempo dipendenti, presenta secondo Tomasco profili di criticità che, qualora dovesse persistere il posizionamento all’Ospedale del Mare, devono giocoforza essere presi in seria considerazione, tra cui: tempo di volo Napoli – Salerno circa 15 minuti; tempo per l’individuazione dell’intervento primario 4/5 minuti; tempo per l’alzata in volo 4/5 minuti. “Risulta agevole capire che, per quanto riguarda la città di Salerno, – continua – l’intervento dell’eliambulanza per le patologie tempo dipendenti è ben contenuto nella cosiddetta golden hour, essendo un soccorso primario eseguito in un tempo massimo di 45 minuti, anche se poi ci sarebbe da riconsiderare il ruolo dell’AOU Ruggi che è classificato come DEA di II Livello, quindi deputato ad affrontare tutte le macro emergenze della provincia, cosa che necessita prioritariamente dell’elisoccorso. La cosa diviene ancor più grave se si pensa che con il posizionamento dell’elisoccorso a Napoli, le zone più a sud della provincia di Salerno non saranno servite nella richiamata golden hour, in quanto i parametri riportati in ordine alla tempistica sarebbero notevolmente dilazionati, ovvero: tempo di volo Napoli – Vallo della Lucania circa 31 minuti; tempo per l’individuazione dell’intervento primario 4/5 minuti; tempo per l’alzata in volo 4/5 minuti. Quindi un intervento primario che parta da Napoli e che abbisogni di strutture salvavita (si pensi al trauma center) che debba essere espletato a Vallo della Lucania per poi far ritorno a Napoli impiegherebbe di media circa 77 minuti, ovvero 1 ora e 17 minuti, con le ovvie conseguenze del caso. Ancor peggio se l’intervento primario da effettuare sia da espletarsi nel Golfo di Policastro, laddove i tempi risultano enormemente dilatati: tempo di volo Napoli – Sapri circa 58 minuti; tempo per l’individuazione dell’intervento primario 4/5 minuti; tempo per l’alzata in volo 4/5 minuti ; tempo per rifornimento carburante (da effettuarsi a Pontecagnano) circa 10/15 minuti“.
Un intervento primario che, dunque, parta da Napoli, che abbisogni di strutture salvavita e debba essere espletato a Sapri per poi far ritorno a Napoli impiegherebbe in media circa 146 minuti, ovvero 2 ore e 26 minuti, con le ovvie conseguenze del caso. “Basterebbe questo – prosegue Tomasco – a far capire quali siano i rischi connessi alla salute derivanti dalle patologie tempo dipendenti, e quali siano le chances di sopravvivenza che si vanno ad azzerare, soprattutto per i residenti del Golfo di Policastro, che avevano, hanno e dovranno avere gli stessi diritti alla salute di quelli che godono i cittadini delle aree metropolitane. Se anche si parla di numeri, questi alla fine sono persone che lavorano, pagano tasse e concorrono alla società civile con tutte le loro forze, numeri, o meglio persone a cui l’elisoccorso ha dato una chance maggiore di sopravvivenza nel corso degli anni“.
Ci sono stati 250 interventi primari, ovvero critici, effettuati dall’elisoccorso di Pontecagnano dal 2005 al 2019 e 379 interventi secondari, bisognevoli di appoggio logistico urgente, sempre dal 2005 al 2019. In totale 629 interventi su altrettanti cittadini della provincia di Salerno. L’attuale posizionamento dell’elisoccorso nella base operativa di Pontecagnano non è confacente a coprire l’intera provincia di Salerno e di Benevento, come evidenziato da Tomasco, in quanto ampi territori delle due province rimangano scoperti dall’azione dell’eliambulanza. Quasi la totalità dei comuni ricadenti nelle aree del Golfo di Policastro e del Vallo di Diano sono scoperti dal punto di vista della tempistica minima da garantire e inoltre tutta la parte nord-orientale della Campania subisce gli stessi effetti del Golfo di Policastro e del Vallo di Diano. Altra discrasia è l’area geografica di intersezione tra le due sfere di influenza delle due postazioni di Napoli e Pontecagnano, che “sfocia in uno spreco di risorse – evidenzia Tomasco – che si potrebbe meglio ottimizzare secondo un’organizzazione che vada ad individuare tre postazioni di elisoccorso che possano coprire nella giusta tempistica tutte le zone della Campania oggi scoperte. Certo questa nuova configurazione risulterebbe molto onerosa dal punto di vista economico, ma enormemente vantaggiosa rispetto alla salvaguardia della salute e della vita umana che invece, con l’attuale organizzazione, risulta essere molto compromessa. In conclusione si chiede di voler immediatamente ripristinare la postazione dell’elisoccorso nella stazione di Pontecagnano, nelle more dell’avvio di una discussione seria sull’implementazione delle elisuperfici all’interno dell’organizzazione delle reti tempo dipendenti“.
– Chiara Di Miele –
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