E’ stato effettuato questa mattina, presso l’ospedale “Luigi Curto” di Polla, l’esame autoptico sul cadavere dell’uomo di circa 30 anni ritrovato da un escursionista di Caggiano mercoledì pomeriggio a Petina, sul Monte Figliolo.
Il dottor Adamo Maiese è stato il medico legale incaricato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro. Ci vorranno, però, 60 giorni per poter avere maggiori dettagli su quanto emerso dall’autopsia e l’esito degli esami tossicologici ed istologici effettuati sulla salma che si trova ancora nell’obitorio dell’ospedale, in attesa che venga disposta la tumulazione da parte della Magistratura.
I tagli presenti sui polsi dell’uomo farebbero propendere per un suicidio, ma anche il fatto che il cadavere avesse addosso delle lamette. Il corpo, ritrovato con il cranio fracassato, sarebbe caduto da un promontorio alto circa 30 metri.
Lo sconosciuto ha una carnagione medio scura che ha lasciato pensare possa trattarsi di un cittadino di nazionalità straniera. Indossava dei pantaloni lunghi, una t-shirt, delle scarpe adatte al trekking e aveva con sé uno zaino, in cui però non è stato ritrovato alcun oggetto che possa ricondurre ad una sua identificazione precisa. Non aveva addosso il telefono cellulare nè i documenti di riconoscimento. Un fisico atletico e l’aspetto ben curato fanno credere non possa trattarsi di un clochard o di qualcuno che viveva un disagio sociale.
In questi giorni sono serrate e condotte a 360° le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, guidati dal Capitano Davide Acquaviva. I militari dell’Arma stanno percorrendo tutte le piste che potrebbero chiarire qual è stato il percorso praticato dall’uomo prima di arrivare sul Monte Figliolo, con che mezzo è giunto sul territorio, se alloggiasse in qualche struttura della zona. Al momento non ci sono denunce di scomparsa ricollegabili all’uomo senza identità ritrovato a Petina.
– Chiara Di Miele –
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