Gli studenti dell’intero territorio provinciale hanno deciso di unirsi per fare fronte comune e accendere i riflettori sulle carenze degli edifici scolastici del territorio salernitano. Nasce così il “Coordinamento Provinciale Salerno”.
“Abbiamo costruito questo coordinamento in modo assolutamente apartitico tenendo fuori ogni forma di associazione ‘politicizzata’ o di collettivo studentesco preesistente sul territorio. Tutto – si legge in una nota stampa – nasce dalla voglia di unirci e lottare assieme in un percorso unitario che possa finalmente far luce sulla reale condizione degli istituti troppo spesso celata dietro affarismi e corruzioni”.
Gli studenti si riuniscono periodicamente in assemblee molto partecipate dai rappresentanti delle scuole. La prima è stata tenuta il 7 febbraio e si è capito che tutte le problematiche sono comuni e gravano sulle spalle degli studenti.
“Ci troviamo, infatti, ad affrontare, all’interno dei nostri istituti, situazioni di estremo pericolo che mettono quotidianamente a rischio non solo il regolare svolgimento delle attività didattiche ma soprattutto la salute di chi queste strutture le vive. La sicurezza – continua la nota – dovrebbe essere alla base della pubblica istruzione: tetti crollati, infiltrazioni abbondanti, solai caduti, è questa la realtà in cui ogni giorno esercitiamo il diritto allo studio. Il meccanismo corrotto di gare d’appalto truccate che affidano i lavori di manutenzione ordinaria ad aziende legate alla criminalità organizzata, ha messo in ginocchio l’edilizia scolastica del nostro territorio. Infatti, un istituto su quattro versa in condizioni di fatiscenza e addirittura l’86% dei plessi scolastici non rispetta le norme antisismiche”.
“Noi studenti abbiamo più volte mostrato la nostra esasperazione con occupazioni e sit-in ottenendo nient’altro che vane promesse e controlli sommari. A breve terremo una manifestazione su scala provinciale per ottenere un tavolo tecnico con tutta la rappresentanza studentesca, dei genitori, dei dirigenti scolastici per avere un rapporto diretto e trasparente con le istituzioni”.
– Paola Federico –