Sempre dietro l’angolo episodi fraudolenti relativi ad assegni circolari.
Può bastare anche una semplice foto per reggere il gioco ai truffatori, a discapito dei propri risparmi.
Nell’ultimo triennio, infatti, si è registrato un incremento dei casi di tentata truffa mediante la duplicazione/clonazione di assegni circolari.
Il meccanismo messo in piedi da questi individui è abbastanza semplice: nel contesto delle vendite a distanza, solitamente on-line e relative al mercato delle auto usate o di altre merci non deperibili, il truffatore, sotto mentite spoglie di venditore, richiede come modalità di pagamento l’emissione di un assegno circolare.
Al fine di ricevere una garanzia preliminarmente all’invio della merce oggetto della compravendita, esige dall’ignaro acquirente la copia del titolo a mezzo canali abbastanza informali, quali Whatsapp, social network ed e-mail.
Il compratore è convinto di fare un affare, in quanto non deve versare alcuna caparra né firmare alcun accordo preliminare: in fondo, mandare una foto non costa nulla!
Il truffatore, a quel punto, attraverso la foto inviata, duplica l’assegno, lo presenta all’incasso presso una banca, mentre, nel frattempo, con vari pretesti, rimanda l’invio della merce e fa perdere le proprie tracce.
Al fine di mitigare il rischio di subire una tale truffa, è innanzitutto necessario che sia diffusa la consapevolezza che comportamenti incauti quali l’invio di copie, immagini o qualsiasi altro dato contenuto negli assegni, possano agevolare ed incentivare situazione della specie.
La Banca Monte Pruno, in qualità di emittente di assegni circolari di Cassa Centrale Banca, inoltre, allo scopo di contrastare la descritta truffa anche con strumenti informatici, ha implementato un servizio di alert (c.d. alert notifica di incasso) con il quale avvisa il cliente richiedente l’emissione dell’assegno dell’avvenuta negoziazione del titolo ad un recapito desiderato, quale numero di cellulare o indirizzo di posta elettronica.
È senza dubbio preferibile ricevere un avviso a mezzo sms, in quanto il servizio risulterà efficace solo se la negoziazione verrà notificata tempestivamente.
Inoltre, poiché tale meccanismo di truffa riguarda principalmente somme consistenti, l’alert è attivabile solo in caso di operazioni superiori agli 8.000 euro.
Bisogna, pertanto, riconoscere che, se alcuni dei recenti tentativi di frode sono stati sventati, è proprio grazie alla tempestività del messaggio di alert ricevuto dal richiedente che ha consentito di contattare celermente la banca al fine di richiedere l’immediato storno dell’operazione.
– Antonella Paladino – Ufficio Contabilità, Bilancio e Segnalazioni –