In occasione della giornata di studio sul tema dell’assistenza all’infanzia e del sostegno ai minori, fortemente voluta dal Comune di Eboli e dal Comune di Cava de’ Tirreni, il primo cittadino di Eboli, Massimo Cariello, ha presentato un modello di interventi sulle situazioni di fragilità, partendo dall’esperienza del Comune ebolitano che è stato illustrato ad un pubblico qualificato nel campo degli interventi sociali, con la presenza, tra gli altri, dell’assessore comunale di Eboli alle politiche sociali, Carmine Busillo.
“Tre direttrici hanno accompagnato il nostro modello che con soddisfazione posso dire essersi rivelato un vero riferimento per i territori – ha affermato il sindaco di Eboli – Famiglia, scuola ed istituzioni devono camminare a braccetto, la sinergia tra questi tre attori garantisce interventi adeguati”.
Il primo cittadino ripercorre poi le tappe della nuova filosofia di interventi sociali. “Abbiamo raddoppiato le risorse, garantendo al Comune e al Piano di Zona la possibilità di rispondere alle diverse esigenze dei minori – ha infatti sottolineato – Ma non solo, i minori non vengono abbandonati mai, ci interroghiamo sul loro futuro una volta affidati a strutture. E poi c’è la delicata partita dei minori con disabilità. Con soddisfazione ricordo che siamo riusciti a garantire l’assistenza specialistica fin dal primo giorno di scuola, ma abbiamo anche predisposto un bando che garantisca la presenza di uno psicologo di supporto. Interventi mirati perché i minori disabili non sono uguali tra di loro, hanno esigenze diverse”.
Massimo Cariello guarda anche alla complessità degli interventi nel sociale e ha precisato che si tratta di una giornata di studio molto importante per gli operatori. “Occorre una formazione costante ed aggiornamenti continui. Occorre trovare equilibrio su tipo e numero degli interventi, lo stiamo facendo attraverso il fascicolo familiare – ha concluso – Abbiamo posto la priorità per vittime di violenza e minori disabili, però ora occorre una diversa collaborazione con le scuole, insieme riusciremo a fare emergere ogni situazione di disagio. Noi non abbassiamo l’attenzione, ma sui minori è importante il ruolo delle famiglie. Al nostro insediamento abbiamo messo mano a decine di casi in cui anziani abbienti percepivano lo stesso trattamento di anziani in gravi difficoltà economiche. Anche il tema degli assegni di cura è da rivedere, perché è indispensabile modulare i contributi sulle capacità economiche effettive”.
– Miriam Mangieri –