Ustioni di terzo grado al figlio 11enne per punirlo. E’ questa la tremenda accusa che pende sul capo di una 48enne di Eboli, indagata dalla Procura e dai Carabinieri della Compagnia ebolitana dopo una denuncia sporta nel 2022 ai militari della Stazione di Santa Cecilia.
La stessa denuncia, presentata dal marito della donna, è stata successivamente rimessa ma gli inquirenti hanno deciso di procedere le indagini d’ufficio ottenendo l’incidente probatorio che si è svolto ieri mattina quando il ragazzino è stato ascoltato nel Tribunale di Salerno dal pm Cioncada, dal gip Pellegrino e da una psicologa dell’età evolutiva.
A quest’ultima è stato conferito l’incarico di assumere la sua testimonianza e di accertare se possano esserci disagi che influiscono sulla capacità di riferire i fatti, se le dichiarazioni siano attendibili e se vi sia corrispondenza tra il narrato e il vissuto.
Il bambino ieri ha negato di essere stato vittima dei castighi inflitti dalla madre, raccontando che le ustioni sui piedi se le sarebbe procurate mentre giocava a calcio con gli amici a causa di un accendino venuto fuori durante la partita.
Al momento gli inquirenti, come riporta “La Città”, indagano per l’ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia. Secondo il pm la donna, che ha anche un figlio più piccolo, avrebbe provocato le ferite “mediante reiterati atti di violenza consistenti nel percuotere i propri figli con una mazza di legno sulle mani e sulle gambe, costringendolo a fare le pulizie di casa, aggredendolo fisicamente qualora si fosse rifiutato, procurandogli, quando vivevano in Marocco, ustioni di terzo grado sul collo dei piedi con dei ferri roventi, rendendo penosa ed intollerabile la convivenza, maltrattava i minori“.
L’11enne, intanto, da un anno ha deciso di trasferirsi a casa del padre, sempre ad Eboli.
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