Aveva fatto perdere le proprie tracce da mezzogiorno di ieri. Avrebbe dovuto raggiungere il suo posto di lavoro come operatrice socio-sanitaria all’ospedale “Ruggi” di Salerno, ma lì non è mai arrivata. La 41enne L.R. è stata trovata cadavere la scorsa notte all’interno della propria auto nel garage a 150 metri dall’abitazione di Massascusa, piccola frazione di Ceraso.
Aveva conficcata nel braccio una siringa. Secondo chi indaga avrebbe deciso di farla finita iniettandosi una dose letale di un farmaco altamente potente.
A lanciare l’allarme il marito, contattato a sua volta dal personale della struttura sanitaria pubblica salernitana. Subito è stato attivato il Piano provinciale di ricerca delle persone scomparse e sono partite le ricerche da parte dei Carabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania, guidati dal Tenente Roberto Ricotta e coordinati dal Capitano Annarita D’Ambrosio. Sono state passate al setaccio tutte le vie di comunicazione stradali e ferroviarie tra Salerno e Sapri, oltre alle strade secondarie. La 41enne avrebbe dovuto raggiungere in auto la stazione di Vallo per prendere il treno alla volta di Salerno e recarsi al lavoro in ospedale.
Effettuate anche ricerche telefoniche per agganciare la cella. Si è giunti quindi nei pressi del garage vicino alla casa in cui L.R. viveva, dove intorno alle 3:30 della scorsa notte i militari dell’Arma, dopo aver forzato la porta dell’autorimessa, hanno fatto la macabra scoperta. Secondo l’esame esterno effettuato dal medico legale incaricato dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, la donna sarebbe morta 6 ore prima del ritrovamento, dopo essersi inoculata in vena un potente farmaco che le è risultato fatale poiché non diluito. Un probabile suicidio al momento senza alcuna apparente motivazione. Infatti accanto al corpo non è stato trovato alcun biglietto.
La salma della 41enne si trova nella sala mortuaria dell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania a disposizione dell’Autorità giudiziaria.