Un uomo di 81 anni, detenuto nel carcere di Potenza, è stato ritrovato morto.
L’uomo era accusato di aver ucciso la moglie lo scorso 29 giugno, a Maschito, nel Potentino.
La notizia è stata diffusa dal segretario del Sindacato di Polizia penitenziaria, Aldo Di Giacomo, che ha sottolineato che “a molti è apparso subito evidente che l’uomo non fosse molto lucido, per cui in carcere non era proprio indicato”.
“Questa è l’Italia dei controsensi in cui chi uccide una donna sulle strisce senza patente va ai domiciliari ed un nonno di 80 chiaramente fuori di senno va in galera – afferma – Questo caso dimostra chiaramente che vi è bisogno di rivedere il sistema di accesso al Carcere. Siamo abbandonati a noi stessi, le carceri stanno vivendo il peggior momento, la politica sta dando il peggio in termini di incapacità di analisi e risoluzioni di un problema che è sotto gli occhi di tutti. Il rispetto per la vita non interessa alla politica come le condizioni disumane in cui si vive nelle carceri italiane sia per i detenuti che per gli operatori penitenziari. In qualsiasi altro Stato le dimissioni del Ministro Nordio e del Sottosegretario Del Mastro sarebbero state automatiche da noi sembra quasi un merito non essere capaci di trovare soluzioni. Nel frattempo ci aspetta un’ estate di rivolte, fughe di massa e vite spezzate sia tra i detenuti che tra gli agenti”.