La Campania è nemica del mare. A dirlo è il dossier Mare Monstrum presentato da Legambiente. Sono 3077 le persone denunciate per una media di 8,5 reati al giorno.
La regione si conferma maglia nera d’Italia per l’aggressione quotidiana subite dalla costa, con 3110 illeciti commessi in un anno, uno per ogni 6,6 km di litorale. Il cemento divora la costa, gli scarichi illegali riempiono il mare di sporcizia, la pesca di frodo distrugge la fauna marina.
“La Campania – denuncia Legambiente – leader tra le regioni per l’illegalità ai danni del mare detiene anche il primato specifico del cemento illegale, con quasi il 20% dei reati accertati in Italia”. Nello specifico sono 886 le infrazioni accertate, 837 le persone denunciate e arrestate e 264 i sequestri effettuati. Gran parte dei reati accertati è legato alla costruzione di case, stabilimenti turistici, hotel e villaggi vacanze.
Fra l’aprile e l’agosto del 2015 una raffica di sequestri e denunce si è abbattuta anche sull’area naturale protetta del Parco del Cilento, dove il Corpo forestale dello Stato ha smascherato numerose opere abusive realizzate nei Comuni di Camerota, San Giovanni a Piro, Capaccio, Corleto Monforte, Sacco, Felitto e Sanza. Decine di persone, inoltre, sono state denunciate a vario titolo per violazione delle norme urbanistiche, occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo, deturpamento e alterazione di bellezze naturali in zone sottoposte a vincolo paesaggistico, inosservanza dei provvedimenti disposti dall’autorità giudiziaria. Ville dai cento ai mille metri quadri, muretti, piscine, pedane, pontili, parcheggi, manufatti in ferro, legno e calcestruzzo; locali ricavati dalla roccia e adibiti a deposito di materiale vario, questi, nell’insieme, i corpi dei reati e la varietà degli abusi finiti sotto i sigilli.
Criticità anche sul fronte degli scarichi e del mare inquinato. “La Campania – si legge nel dossier – è leader nazionale con 794 infrazioni accertate, il 17,5% del totale nazionale, 850 tra persone denunciate e arresti, 299 sequestri”. Gli illeciti, in questo caso, riguardano impianti di depurazione non a norma, scarichi di case abusive non allacciati alle fognature, ma soprattutto sversamenti illegali di rifiuti industriali che finiscono direttamente nei corsi d’acqua.
“Noi continuiamo a credere e lottare per quella Campania virtuosa che punta su innovazione, bellezza e sostenibilità – ha dichiarato il Presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo – oggi il turismo sostenibile, la promozione dei parchi e delle riserve marine rappresentano il valore aggiunto per il futuro economico, culturale e sostenibile della nostra regione”.
Per leggere il dossier di Legambiente CLICCA QUI.
– redazione –