Intervista a Barbara Aumenta Sabia, manager valdianese che opera nel mondo dei prodotti petroliferi.
- E’ stato facile affermarsi nel mondo dell’imprenditoria?
Sono una donna semplice ma determinata, provengo da una famiglia umile d’altri tempi, dove i valori della vita venivano trasmessi e pretesi da tutti i genitori. Eravamo 5 in famiglia ed io ero la più piccola di tre figli. Papà faceva l’elettrauto e si faceva in quattro per fare stare tutti bene in famiglia e svolgeva altri lavori. La sua figura e soprattutto i suoi insegnamenti nella mia vita sono stati determinanti e di vitale importanza perché quello che sono oggi è grazie a lui. Nel 1994 mi sono diplomata presso il Liceo Linguistico Pedagogico di Teggiano e 25 anni fa, dopo il matrimonio, ho iniziato la gestione della mia attuale azienda nel Vallo di Diano insieme alla famiglia di mio marito. Purtroppo la vita a volte ci sottopone a prove molto dure e circa otto anni fa un brutto male me lo ha portato via ed io mi sono ritrovata da sola a dovermi occupare della gestione aziendale e dei miei due figli. Questo è stato un altro triste momento della mia vita dopo la perdita del mio papà. Ho lottato duramente grazie a ciò che mi ha segnato, non è stato facile. In quei momenti tutto mi sembrava crollare addosso, lo sconforto mi assaliva senza fare sconti e guardando oltre non riuscivo a vedere un minimo spiraglio di luce in fondo al tunnel. Mi sono affidata al Signore e a mio padre. Grazie a loro, pur sempre in mezzo a tantissime difficoltà, ne sono venuta fuori più forte di prima, consapevole che l’amore per l’azienda e per la mia famiglia sarebbero stati i pilastri portanti per la mia persona.
- Quali sono stati, se ci sono stati, gli ostacoli che ha dovuto affrontare in quanto donna?
Farsi spazio in un mondo manageriale fatto di soli uomini non è stato facile. Il mio lavoro è molto delicato: ragione, valutazione e decisione si rinsaldano in una strategia imprenditoriale vincente per affrontare giorno dopo giorno le infinite difficoltà professionali quotidiane. Non sottovaluto nulla per la mia azienda, mi aggiorno costantemente e seguo tutte le necessarie sfaccettature in campo nazionale ed internazionale. Ritengo che le difficoltà riscontrate sono quelle di tipo culturale come lo stereotipo di una bassa legittimazione da parte di altri colleghi uomini in quanto donna. Da sempre, soprattutto nel mio ambiente, se una donna è determinata e molto diretta viene subito etichettata come aggressiva. Cosa diversa per un uomo, il quale viene subito considerato all’altezza della situazione imprenditoriale. Detto questo, dopo tanti anni non bado più a tutto questo poiché mi reputo una saggia imprenditrice, non tralascio nulla al caso e mi affido sempre a buoni professionisti e bravi dipendenti. Da questi ultimi, che stimo, pretendo la massima dedizione al lavoro ed al rispetto, ancor di più in quanto donna, senza mai tralasciare i valori ricavati dai miei insegnamenti. Coscienza e razionalità trovano come comune denominatore la professionalità che da sempre mi contraddistingue grazie alla mia preparazione e agli insegnamenti che ho appreso sul campo in tanni anni di gestione. L’attuale momento particolare che stiamo vivendo in tutto il mondo con questa pandemia è alquanto delicato ma purtroppo nella gestione aziendale non si possono avere tentennamenti. Bisogna sapere stare all’angolo, attutire il colpo, sperare e attendere che tutto al più presto torni alla normalità.
- Ha deciso di investire anche nel mondo dello sport ed in particolare del calcio. Cosa l’ha spinta a voler aggiungere nel suo curriculum anche questa esperienza?
In realtà non si è trattato di un vero e proprio investimento ma ciò che ho fatto trova riscontro in quanto credo nello sport, nel suo valore educativo come strumento per i giovani. Mi è stata chiesta gentilmente disponibilità ad un progetto sui giovani della mia città e sono stata orgogliosa di avere potuto avere l’onore di rappresentarli ogni volta che scendevano in campo. Lo sport è sinonimo di disciplina, impegno e grande voglia di mettersi alla prova per raggiungere i propri obiettivi. Qualcosa che ti educa, ti aiuta a formarti ed a farti crescere, una guida educativa oltre la famiglia, la scuola e la società. Nel 2018 per il mio impegno mi è stato conferito il titolo di Presidente Onorario della Squadra di calcio giovanile del Teggiano ma purtroppo e con molto rammarico, innumerevoli impegni familiari non mi hanno più consentito di continuare. Una bella esperienza che porterò a vita nel mio bagaglio personale.
- Da imprenditrice e da madre, qual è il messaggio che desidera affidare agli altri in questo periodo storico così complicato per la collettività?
Da imprenditrice, visto quello che stiamo vivendo, a causa del Coronavirus che ha portato moltissime aziende in gravissimo affanno e all’incertezza più totale, dico di resistere per andare avanti guardando l’esempio di molti giovani che nonostante il momento decidono di mettersi in gioco con tutti i rischi annessi e connessi, con la speranza che le istituzioni non ci abbandonino lasciandoci al nostro destino. Se così fosse sarebbe il fallimento di un’intera nazione al quale non voglio assolutamente pensare. Da madre di due splendidi figli, una delle quali prossimamente mi farà diventare nonna, dico a tutti i genitori di trasmettere ai propri figli i valori della vita: l’educazione, la famiglia e il rispetto poiché noi siamo il presente ma loro il futuro della società. Questo 2020 e forse anche il 2021 resteranno nella storia, tanta gente non sarà più tra noi, non abbiamo mai vissuto un evento così inquietante ma pregare e sperare è l’unica cosa da fare. Sperare che tutto passi in fretta, sperare di farcela, di vincere e tornare a riprendere la vera nostra normalità. Per questo Santo Natale, il mio sincero pensiero solidale è rivolto a tutte le persone che a causa della pandemia stanno lottando per la propria vita, verso chi ha perso i propri cari e il lavoro con l’augurio che potremo tornare a rivivere e riprendere la libertà della vita quotidiana: mai smettere di sperare.
– redazione –