Un risultato molto importante è quello ottenuto da una donna del Vallo di Diano nel procedimento penale a carico dell’ex marito per il reato di atti persecutori, conclusosi con la condanna dell’uomo ad un anno e sei mesi di reclusione oltre al risarcimento delle spese processuali e in favore della consorte. La donna, che ha subito per circa trent’anni maltrattamenti in famiglia divenuti man mano sempre più intensi e gravi, ha presentato nel tempo diverse denunce a seguito delle puntali aggressioni subite da parte del marito e dello stalking di cui era vittima. La situazione è continuata anche dopo l’emissione di un ordine di allontanamento nei confronti dell’uomo ed è culminata in un tentativo di investimento.
Con la sentenza ottenuta, finalmente riesce a mettere un punto e a vedere il giusto riconoscimento al suo vissuto di violenza. Il procedimento si è svolto con rito abbreviato e la vittima è stata assistita dall’avvocato Maria Garofano che fa parte dell’ufficio legale del Centro Antiviolenza Aretusa gestito dall’Associazione Differenza Donna. Il Centro Aretusa è un servizio del Consorzio Sociale del Vallo di Diano, Tanagro e Alburni e dal 2016 ha offerto sostegno a più di 350 donne, di cui 100 solo nel 2020, sostenendole nel loro percorso di fuoriuscita dalla violenza per renderle libere e autodeterminate, così come previsto dalla mission di Differenza Donna, associazione ormai attiva da oltre 30 anni nella difesa dei diritti delle donne e dei minori
vittime di violenza. I numeri del Centro Antiviolenza Aretusa sono in crescita, a dimostrazione del fatto che le attività di sensibilizzazione e di contrasto alla violenza di genere realizzate sul territorio permettono alle donne di conoscere l’esistenza di un luogo al quale possono rivolgersi per essere accolte e dove venire a conoscenza di tutti i loro diritti. Ogni donna che si rivolge al Centro incontra operatrici ed avvocati esperte in materia di violenza di genere, le quali offrono accoglienza, ascolto e sostegno nel percorso di fuoriuscita dalla violenza e assistenza legale.
La condanna si aggiunge ad una serie di risultati che l’ufficio legale del Centro Aretusa ha ottenuto dal 2016 ad oggi nelle aule di Giustizia, permettendo alle donne di vedere finalmente riconosciuti i propri diritti. Tra questi una condanna definitiva per stalking (art. 612-bis del Codice Penale) con conseguente risarcimento del danno in favore della persona offesa costituita parte civile ed una condanna per maltrattamenti in famiglia (art. 572 del Codice Penale) con l’aggravante di aver commesso i fatti alla presenza dei figli minori con conseguente risarcimento delle costituite parti civili (madre e minori). I legali dell’ufficio del Centro Antiviolenza Aretusa gestito da Differenza Donna esprimono soddisfazione per quanto ottenuto, segno tangibile di un cambiamento di rotta
nella lotta ad ogni forma di violenza perpetrata dagli uomini nei confronti delle donne, che finalmente si fa strada anche nelle aule dei Tribunali.
– Chiara Di Miele –