#il17aprileiosonoinferie#. Domani, martedì 17 aprile, in ferie centinaia di Dirigenti scolastici di tutta Italia. Ondanews ha intervistato il presidente di SoloDirigenti, Alessandro Turchi.
- Presidente, domani i Dirigenti scolastici hanno deciso di mettersi tutti insieme in ferie. Perchè?
“I nostri iscritti, ma anche tanti Dirigenti non iscritti, con fredda determinazione, hanno deciso una azione di protesta non invasiva ma ferma e determinata. Saremo almeno cinquecento dirigenti in ferie il 17 aprile e saremo ‘a riposo’ senza proteste eclatanti, dimostrando ancora una volta la nostra correttezza istituzionale in silenzio, con dignità. I motivi sono infiniti. Lavorare in una scuola autonoma, dirigerla, trascorrervi fino a dodici ore al giorno fra gare di appalto, circolari, scrutini, colloqui con aziende e associazioni, progetti e verifiche, vale oggi il guadagno di un operaio specializzato. Con un contraltare di incongruenze e responsabilità assurde, i Dirigenti della scuola sono considerati alla stregua dei datori di lavoro per la sicurezza, come se fossero capitani d’azienda, ma non possono neanche sostituire una sola lampadina, visto che questo, come tutto ciò che riguarda strutture e arredi, riguarda l’ente locale. Ma in galera, quando accade un incidente, ci vanno i Dirigenti, anche se magari, in quel momento, si trovano in ferie o a letto, malati. E poi le grottesche situazioni e le incoerenze cui sono soggetti, non è giusto, ad esempio, che i Dirigenti comincino questa carriera con un concorso unico, che non distingue fra tipologia di scuole, e poi quando si tratta di presiedere gli esami di stato, si torni alla distinzione fra presidi e direttori didattici, fra presidi delle medie e delle superiori. E poi mille situazioni che gridano all’ingiustizia, che fanno capire quanto siamo figli di un dio minore. Pensiamo alla mancanza di buoni pasto anche se un Dirigente trascorre giornate intere a scuola, o pensiamo al fatto che non abbiamo diritto a trasferte per muoverci fra i vari plessi o sedi e per assolvere le mille incombenze che ci vedono costretti a percorrere molti chilometri al mese. Ci sono scuole con sedi lontane decine di chilometri, specialmente oggi che con il dimensionamento sono state soppresse migliaia di autonomie, eppure non è prevista alcuna forma di rimborso, non diciamo dell’IVA per acquistare una nuova automobile all’anno, ma neanche della benzina e dell’autostrada. Riassumiamo tutto questo con la frase ‘non ce la facciamo più'”.
- Che cosa vi aspettate da questa azione che vi vede, probabilmente per la prima volta, sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda?
“Da questa azione ci aspettiamo di far passare nell’opinione pubblica, nella politica, nei sindacati generalisti, l’idea che non ce la facciamo più a continuare così, senza una linea di miglioramento delle condizioni di lavoro. Lo sa che un Dirigente, anche da malato, anche quando sta in ferie, ad esempio, è costretto a portarsi gli strumenti per firmare elettronicamente le circolari e i bandi? Altrimenti la macchina amministrativa della scuola si ferma. Siamo super carichi di lavoro e responsabilità, nel silenzio generale e nella indifferenza di chi dovrebbe tutelarci. Facciamo un lavoro a volte visibile, a volte oscuro, ma comunque determinante. Vorremmo, con questa azione, cominciare a farlo capire”.
- Cos’è Solo Dirigenti?
“Siamo una associazione, nata da un movimento partito a giugno su Whatsapp prima, su Telegram e Facebook poi, sulla scorta del malessere della nostra categoria, nel dimenticatoio da un po’ di anni a questa parte. Il 21 ottobre a Roma, è nata SOLO DIRIGENTI, e da quel momento i numeri sono stati subito importanti, così come importanti sono gli obiettivi, che riguardano tutta la categoria, senza distinzione di sigle sindacali o appartenenze politiche. Vogliamo un adeguamento dei nostri stipendi al livello degli altri dirigenti della Pubblica Istruzione e vogliamo una rimodulazione delle nostre responsabilità in merito al discorso sicurezza”.
- Perchè l’esigenza da parte di tanti Dirigenti scolastici di creare un nuovo raggruppamento?
“Siamo nati perché le ordinarie armi del sindacalismo sembrano non aver funzionato, se dopo venti anni dalla dirigenza a scuola le condizioni di lavoro sono di molto peggiorate e gli stipendi si sono letteralmente ridotti. I Dirigenti, che in pochi anni si sono ridotti a settemila in Italia, non ce la fanno più e vogliono cambiare la situazione. Questo il motivo della nascita di SOLO DIRIGENTI, una speranza di rinascita della categoria per superare un certo sindacalismo che nell’occuparsi di docenti e Dirigenti assieme, di fatto non tutela noi”.
- Avete l’ambizione di diventare un sindacato voi di SOLO DIRIGENTI?
“Assolutamente no, ce ne sono anche troppi. Ai nostri iscritti non chiediamo a quale sindacato appartengano né se ne vogliono creare un altro, chiediamo solo se sono dirigenti della scuola. Noi lavoriamo per unirli i Dirigenti, non per dividerli ulteriormente”.
– redazione –