Domani, sabato 4 febbraio, alle ore 17.30, nella “Sala Cultura Giovanni Russo” della sede sociale del sodalizio padulese, il Circolo Carlo Alberto 1886, con la preziosa collaborazione della Banca Monte Pruno e della Tubifor dei Fratelli Fortunati, presenta il libro “C’è ancora tempo. Storie di donne che resistono” di Paolo Miggiano.
Dopo i saluti di Rosanna Bove Ferrigno, Presidente del Circolo Carlo Alberto, parlerà con l’autore il giornalista e scrittore Lorenzo Peluso. La presentazione sarà arricchita dalla testimonianza di Alfredo Avella, padre di Paolino, vittima di violenza, una delle storie raccontate nel libro.
Paolo Miggiano in passato ha scritto libri denuncia contro la camorra, come la “Guerra di Dario”, “NA K14314. Le strade della Mèhari” di Giancarlo Siani, “L’Altro Casalese”, tutti legati tra loro da un filo rosso, come il sangue delle persone che la criminalità ha ammazzato solo perché davano loro fastidio. In questa ultima opera “C’è ancora tempo. Storie di donne che resistono” l’autore dà voce a mamme, padri, sorelle di chi è stato ucciso da una criminalità comune ma non per questo deve essere considerato meno importante agli occhi dello Stato. In questo libro lo scrittore mette l’accento su una questione paradossale che in Italia, nonostante i continui rimproveri dell’Unione Europea, per lo Stato Italiano ci sono morti ammazzati di serie A e morti di serie B. Perché se nel primo caso lo Stato garantisce, giustamente, un sostegno economico alle vittime e ai familiari superstiti, delle mafie, del terrorismo e ai caduti nell’adempimento del proprio dovere, nel secondo caso se si è ammazzati da un coltello di un coetaneo, dalla violenza di un compagno geloso, dal gesto di un rapinatore o di uno scellerato che spara all’impazzata la notte di Capodanno, in questi casi lo Stato, garantirà solo pochi migliaia di euro, lasciando, ai parenti rimasti, solo sofferenza.
L’autore porta all’attenzione dell’opinione pubblica le storie di Paolino, di Salvatore, di Daniele e Loris, Giuseppe, Rita e di Franco, tolti alla vita troppo presto, lasciando nel dolore madri, padri, sorelle e fratelli, nella lotta di tutti i giorni per far rispettare e ricordare degnamente i propri cari. Si tratta di storie che pochi raccontano, forse perché non fanno notizia o perché tutt’al più utili per l’impianto di un talkshow televisivo strappalacrime. Sono vicende con cui Miggiano tratteggia il profilo sfuggente di un’Italia distratta. Sono cronache dimenticate soprattutto dallo Stato e sono le storie delle vittime della criminalità comune.
Paolo Miggiano racconta le vite letteralmente strappate di alcune di queste donne e della loro capacità di resistere e reagire al terribile torto subito. Donne che meriterebbero massimo rispetto e grande solidarietà mentre, al contrario, sono vittime trasparenti che lo Stato non riesce a vedere. I diritti d’autore del libro sono donati in beneficenza a favore di Lucia Di Mauro, vedova di Gaetano Montanino, per sostenere il reinserimento sociale e lavorativo di uno degli autori dell’assassinio del marito. Complimenti all’amico Paolo che con questo libro ha lasciato una fiaccola accesa, per non lasciare al buio chi ha subito una ingiustizia tutta italiana.