Al centro del Sagrato, sopra la bara di legno un cuscino di rose bianche e rosse, la sua stola ed un Vangelo aperto. Vicino a lui la mamma, il papà, i fratelli, la sorella e poi un’altra sua grande famiglia, composta da tantissimi fedeli. Quasi mille le persone che, a Scario, stamattina hanno accompagnato don Tonino Cetrangolo nel suo ultimo viaggio terreno.
Il funerale del parroco della frazione rivierasca di San Giovanni a Piro si è tenuto a pochi passi dal mare presso la chiesa dell’Immacolata, parrocchia che ha guidato per oltre 12 anni. In un paese listato a lutto, il rito è stato celebrato dal Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, Monsignor Antonio De Luca, accompagnato da un sole accecante, dal volo di uno stormo di rondini e dai brani musicali di “Ama, voce del verbo vivere”, opera discografica del prete morto sabato mattina al Covid Center dell’ospedale di Agropoli a soli 56 anni, dopo aver lottato strenuamente prima contro un tumore e poi contro il Coronavirus. Erano presenti anche i concelebranti e amici di don Tonino, S.E. Pasquale Cascio, Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, e S.E Michele Fusco, Vescovo di Sulmona.
Ad un lato dell’altare decine di parroci della Diocesi. In platea anche i sindaci di San Giovanni a Piro, Sapri e Santa Marina, Ferdinando Palazzo, Antonio Gentile e Giovanni Fortunato, l’assessore comunale di Roccagloriosa Anna Maria Felicia Nardo, il consigliere regionale Attilio Pierro e quello provinciale Pasquale Sorrentino, oltre agli alunni dell’Istituto Comprensivo “Teodoro Gaza”.
“Don Tonino sta celebrando ora dal cielo la sua Eucaristia. Era un prete che aveva accettato in maniera totale il comando di Dio nella sua vita. Decise che mai e poi mai avrebbe commesso l’errore di sbagliarsi su Dio e lo ha fatto con entusiasmo, nonostante le tenebre della sofferenza e dell’incertezza incombenti sulla sua vita – espone Monsignor De Luca nella sua omelia – Un uomo che ha servito questo primato assoluto di Dio. La sua dimensione culturale non costituiva mai un ostacolo bensì un mezzo con cui parlava a tutti. E poi, di fronte a questo cambiamento d’epoca, don Tonino non si rassegnava mai e si spingeva ad alimentare una passione per l’evangelizzazione con spirito rinnovato. È stato un comunicatore creativo dell’annuncio del Vangelo attraverso il canto, la pittura ed ogni forma d’arte ma anche con la voglia di trasmettere Dio tramite il sorriso. La malattia e la sofferenza erano per lui un’occasione per nuovi entusiasmi, progetti, sogni; quasi una rigenerazione. Nella sua sofferenza non ha mai chiesto pietismo. Ringraziamo il Signore per averci donato questo esempio generoso di operatività fino alla fine e la volontà di offrire a Dio tutte le sue sofferenze. Don Tonino è presente ora in una maniera nuova e gloriosa”.
Dopo la cerimonia funebre ed un momento di ricordo da parte di alcuni giovani e del presidente della Sezione di Sala Consilina dell’Unione Giuristi Cattolici, Angelo Paladino, il feretro di don Tonino è stato portato nel luogo dove verrà cremato, com’era suo volere. Le sue ceneri saranno poi tumulate nel cimitero di Scario.
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