“Ci apprestiamo a vivere uno dei momenti più tristi della storia di Sant’Angelo a Fasanella. Un profondo senso di rispetto verso il nostro paese ci ha portato a non realizzare il tradizionale video-messaggio. Non possiamo tuttavia prescindere dallo scrivere qualche riga, per mettere tutti a conoscenza di quanto sta succedendo all’interno del nostro Comune e dell’attuale Amministrazione“.
Così il Gruppo di opposizione “Impegno Comune” interviene in merito alla situazione di dissesto finanziario deliberata in Consiglio comunale a Sant’Angelo a Fasanella. Il consesso civico ha preso atto che l’Ente non può garantire una equilibrata gestione economica e finanziaria, trovandosi in una situazione di grave squilibrio finanziario. E’ dunque previsto un Commissario risanatore, ma l’Amministrazione guidata dal sindaco Gaspare Salamone resterà in carica.
“Il Consiglio comunale di giovedì 9 marzo non ha soltanto portato alla deliberazione del dissesto finanziario, ma è servito anche a fare chiarezza su ciò che (non) si è fatto dal 2015 fino ad oggi – fanno sapere dall’opposizione -. La sentenza n.98/2022 della Corte dei Conti è solo la ciliegina sulla torta di un modo di fare politica che possiamo riassumere in poche parole: disinteresse, assenza e lentezza. Un’indifferenza e noncuranza che possiamo notare anche e soprattutto nel modo di affrontare le ‘piccole’ cose dell’ordinaria amministrazione. Tutti ce ne accorgiamo, tranne il Sindaco e gli amministratori. Nessuno di loro vede niente! E se non si riescono a percepire questi problemi ordinari e quotidiani, allora è impossibile leggere le richieste della Corte dei Conti che, ripetutamente, chiedeva di colmare alcune lacune contabili, di modificare alcune tabelle sbagliate e di quantificare correttamente il disavanzo“.
Il dissesto finanziario, alla luce di quanto affermato dalla Corte dei Conti nella sentenza n.98/2022, è frutto, come evidenzia “Impegno Comune”, di “una serie di atteggiamenti disinteressati dell’Amministrazione. E’ frutto cioè di un impegno che non c’è e che non c’è mai stato, dal 2015 fino ad oggi!“.
“Anzichè fare un mea culpa collettivo, si è cercato fino alla fine di fare uno scaricabarile – continuano – per sfuggire alle proprie responsabilità. Non sappiamo quando è stata persa la voglia di amministrare Sant’Angelo a Fasanella né quando tutto questo decadimento è iniziato. Non conosciamo nemmeno le cause, personali o istituzionali. Ma vogliamo rivolgere un ultimo appello agli amministratori: dimettetevi. Il vostro tempo è finito e lo avete ammesso anche voi nel Consiglio comunale del 9 marzo. Contribuite con le vostre dimissioni ad aprire un nuovo capitolo santangiolese! Per amministrare Sant’Angelo non c’è bisogno di una pioggia (finta) di milioni di euro, bensì di una tempesta di voglia, partecipazione, collaborazione, interesse e presenza costante“.
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