Si è rinnovato l’appuntamento annuale che vede coinvolti i giornalisti del Vallo di Diano in un corso di formazione, che è anche l’occasione per un confronto più ampio sul modo in cui bisogna trattare come notizie i temi caldi del momento.
Ieri, nella sala conferenze dell’Hotel Villa Venus ad Atena Lucana, assieme agli avvocati del Foro di Sala Consilina e Lagonegro, si è discusso del “Diritto di cronaca tra tutela dei minori e Codice rosso”. Hanno relazionato sul tema il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, il giornalista Edoardo Scotti, il Direttore Generale della Banca Monte Pruno Michele Albanese e il Sostituto Procuratore in servizio a Napoli Nord, Mariacristina Bonomo. Il convegno è stato moderato da Rocco Colombo, Direttore editoriale di Ondanews e Presidente dell’Associazione giornalisti Vallo di Diano, promotrice dell’iniziativa.
Ad aprire i lavori è stato il Presidente Lucarelli che ha rimarcato quanto la “formazione sia fondamentale per i giornalisti. Essere sempre aggiornati, leggere, studiare, sono elementi imprescindibili per chi fa comunicazione. Sono felice di essere qui, in un’area interna che è viva. E’ importante attenzionare le aree interne e occasioni come la formazione contribuiscono a valorizzare il territorio. Sono felice di essere qui, davanti ad una folta platea”.
Il tema affrontato ha posto vari quesiti sul tavolo dei lavori, cercando di comprendere il limite tra diritto di cronaca e tutela del reo. Inoltre, sono state vagliate, in particolare con l’aiuto del Sostituto Procuratore Bonomo, le novità introdotte dal Codice rosso rafforzato.
“Mi sembra ci siano solo risposte di codificazione circa la violenza di genere – afferma il giornalista Scotti – Stiamo avendo solo riposte in termini di norme, ma non si va a fortificare le strutture fondamentali tipiche di una società civile, ovvero l’istruzione, la formazione, l’ambiente familiare. Per quanto riguarda i minori, teniamo sempre presente la Carta di Treviso che ci impone la loro tutela a fronte di un coinvolgimento in un evento notiziabile. E’ bene salvaguardarli, ma ritengo inopportuni i tagli che il Governo ha previsto alle scuole e agli asilo nido“.
Dopo una disamina sul problema della violenza di genere, Michele Albanese, Socio Onorario dell’Associazione giornalisti Vallo di Diano, ha voluto sottolineare quanto sia delicato il lavoro del giornalista, che sta sempre al limite tra il consentito e l’oltraggio. “La cronaca ha un ruolo cruciale, come pure la libertà sociale, ma la sfida emerge nel limite – commenta Albanese – La sfida consiste nel proteggere la libertà di espressione senza offendere la persona. È importante che i giornalisti rispettino le leggi e la deontologia. Abbiamo bisogno di una comunicazione responsabile”.
E’ stato definito dal Consigliere regionale Tommaso Pellegrino un “momento di crescita e di confronto quello della formazione perché consente anche di ascoltare le esperienze altrui”. Uno sguardo poi ai più giovani che “devono vedere come va il mondo al di là dei confini regionali. Viviamo in un territorio vivo, ma bisogna predisporre le condizioni affinché i giovani tornino qui con le loro professionalità”.
Una relazione tecnica e trasversale tra il diritto di cronaca e le imposizioni legislative è stato l’intervento del Sostituto Procuratore Mariacristina Bonomo che ha citato diversi esempi di sentenze pronunciate a seguito di denunce a carico di giornalisti per aver utilizzato, solo per citare un esempio, il nome di un minore per esteso.
“Nella redazione di un articolo giornalistico la pubblicazione del nome e cognome di un minore potrebbe lederne la reputazione. Bisogna tener conto dell’interesse oggettivo del minore, dell’essenzialità dell’informazione – afferma Bonomo – Un altro tema fondamentale dal punto di vista giornalistico è la vittimizzazione secondaria, stigmatizzata dalla Convenzione di Istanbul. In caso di violenza, il legislatore ci impone di non far rivivere le condizione psicologiche alla vittima, quindi bisogna sentirla quando già si hanno elementi investigativi. La vittima deve essere ascoltata nei tre giorni seguenti la denuncia e spesso l’auditore è un agente della Polizia Giudiziaria, il quale deve necessariamente essere formato. Mi è capitato di ascoltare vittime che hanno dichiarato di aver ricevuto come suggerimento quello di tornare a casa, dunque l’adeguata formazione della PG è fondamentale. I processi per violenza di genere hanno una corsia preferenziale. È stato introdotto l’arresto in flagranza differita e la possibilità di custodia cautelare in carcere in caso di violazione del divieto di avvicinamento o dell’obbligo di allontanamento dalla casa familiare. Significativa anche la misura del braccialetto elettronico, che viene consegnato anche alla persona offesa, la quale potrà avvertire le Forze dell’Ordine qualora il suo aggressore dovesse oltrepassare i 500 metri che obbligatoriamente devono separarlo da lei”.
Da più parti è stato rilevato che l‘ambiente socio culturale influisce e influenza i comportamenti delittuosi, anche quelli di genere, dunque la formazione, intesa ad ampio spettro, è fondamentale per una società più equilibrata.