Nel corso del Consiglio generale della Cisl di Salerno è stata presentata la proposta di legge di iniziativa popolare per la partecipazione dei lavoratori nella gestione delle imprese. Una proposta che ora porterà a una raccolta firme in tutta la provincia.
All’evento, tenutosi nel Salone degli Stemmi del Palazzo Arcivescovile di Salerno, erano presenti la segretaria generale della Cisl Campania, Doriana Buonavita e la segretaria generale della Cisl Salerno, Marilina Cortazzi. A concludere i lavori è stata la segretaria organizzativa nazionale della Cisl, Daniela Fumarola.
“Le modalità di esecuzione del lavoro nello spazio e nel tempo, le relazioni economiche e sociali all’interno delle singole comunità, il rapporto tra imprese e lavoratori, tra imprese e collettività e ambiente sono questioni di urgente attualità che ci impongono di connetterci al futuro con soluzioni che non servano solo a creare profitto e sostenibilità economica, ma ci costringano a creare valore sociale. A sviluppare, in sintesi, la capacità di cooperare per una società che ponga al centro il valore dell’uomo non come strumento di un interesse economico ma come agente di un progresso spirituale – afferma Marilina Cortazzi –. Questa è una grande sfida che a partire da oggi porteremo avanti in provincia di Salerno con la determinazione e l’entusiasmo con cui sempre la Cisl ha saputo sostenere le proposte che hanno segnato la storia del movimento sindacale italiano”.
Una proposta di legge che nasce dal basso, non da un’idea giuslavoristica, ma dal tentativo di rendere trasferibile ciò che esiste già sui territori.
“Rispetto a precedenti proposte sulla partecipazione presentate in Parlamento che puntavano su un’unica soluzione, quella della Cisl prevede più possibilità attuative – spiegano dal sindacato -, ovvero la partecipazione gestionale con la presenza dei lavoratori negli organi decisionali; la partecipazione economico finanziaria che prevede la distribuzione di una quota di utili non inferiore al 10% o la distribuzione di azioni; la partecipazione organizzativa; la partecipazione consultiva, che non è solo informazione ma coinvolgimento”.
La proposta della Cisl non comporta obblighi, ma mette sul piatto, per chi farà la scelta della partecipazione, incentivi di natura economica e fiscale. “Quando lavoratori e imprese si mettono insieme, generano valore per tutti ed è questo che rende evidente la necessità di fare un passo in avanti sul riconoscimento istituzionale della partecipazione”, chiosa Cortazzi.
Obiettivo della Cisl è quella di raccogliere entro la fine dell’anno le 50mila firme necessarie per la presentazione al Parlamento della proposta di legge di iniziativa popolare che dovrebbe dare piena attuazione all’articolo 46 della Costituzione il quale stabilisce che ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro, in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.