Le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL allertate dai lavoratori della Procura e del Tribunale di Lagonegro hanno scritto ai capi degli Uffici al fine di far attuare le misure urgenti previste dal protocollo COVID-19 dopo aver appreso che un dipendente della Procura di Lagonegro è risultato positivo al test effettuato nei giorni scorsi.
“La situazione – scrivono – è stata sottovalutata, sono state adombrate misure che limitavano i movimenti in Procura senza allertare in maniera corretta le autorità competenti ed impedire anche agli altri colleghi della Procura, del Tribunale, agli avvocati e alla numerosa senza che frequenta il Palazzo, di frequentare gli ambienti sospetti del rischio contagio”.
Il lavoratore, residente a Sala Consilina, trovato positivo al test del COVID-19, era stato tra i componenti del gruppo di catecumeni che hanno partecipato ad un ritiro spirituale in un hotel di Atena Lucana, precisamente il 28, 29 e 1 marzo, dove poi si è appresa la notizia del decesso di uno dei partecipanti, residente a Bellizzi, contagiato da Coronavirus.
“La preoccupazione dei lavoratori è legata anche al fatto che l’uomo di Sala Consilina viaggiava con altri colleghi, con mezzi pubblici – sottolineano nella nota i sindacati – ,e si spera sia in corso la ricostruzione della catena dei contatti al fine di accertare che non ci siano altri contagiati con sintomi evidenti o portatori sani”.
Gli Uffici Giudiziari di Lagonegro saranno chiusi nei giorni di lunedì 16 e martedì 17 per la programmata sanificazione, ma per le attività urgenti e indifferibili sarà comunque previsto un contingente minimo di personale che dovrà garantire il presidio.
“Esprimiamo piena solidarietà ai lavoratori coinvolti in prima linea nella situazione di emergenza che si è venuta a creare a Lagonegro – affermano – ed auspichiamo che anche negli altri luoghi di lavoro siano prese misure drastiche per impedire che la situazione degeneri. Si auspica che al più presto il Ministro della Giustizia intervenga con un provvedimento drastico che preveda la sospensione dei termini processuali e metta tutti i lavoratori in condizioni di operare con il lavoro agile. Non possono essere i lavoratori a pagare le inefficienze dell’amministrazione che non è in grado, anche in condizioni ordinarie, di ascoltare le sollecitazioni di parte sindacale ad adottare modelli organizzativi per favorire lo smart working. Figuriamoci in questa situazione di emergenza“.