“Il nuovo Piano dimensionamento scolastico è una scelta scellerata che penalizza tantissimo le aree interne. Il Governo danneggia il diritto allo studio degli studenti italiani e in particolare del Sud, già sottofinanziato. La scuola è un presidio irrinunciabile”. Ad annunciarlo è l’assessore al Comune di Vallo della Lucania, Iolanda Molinaro.
“In merito al nuovo Piano dimensionamento scolastico – prosegue Molinaro – approvato dal Governo Meloni nella Legge di Bilancio 2023, la cifra attuale di studenti da assegnare a ciascun istituto, infatti, passerà da 600 a circa 1000. Ne deriva che verranno realizzati accorpamenti degli istituti, tagli del numero di scuole, di Dirigenti scolastici e di Direttori dei servizi generali e amministrativi già a partire dal prossimo anno. Il Governo anziché sostenere l’istruzione programma tagli per 4 miliardi di euro. Per il nostro Paese le scuole spesso rappresentano veri e propri presidi sociali che danno speranza e prospettive di un futuro migliore a migliaia di ragazzi che vedono nell’istituzione scolastica innanzitutto un riscatto personale. La scuola necessita di risorse economiche e professionali, ma anche di equità, riducendo il divario rispetto a un Sud già sottofinanziato. In territori ad elevata percentuale di dispersione scolastica, sintomo di evidente disagio sociale, la scuola resta ancora l’unico resistente baluardo dello Stato. La scuola ha un valore fondamentale, che consiste nel trasformare le giovani menti dei ragazzi in ‘menti pensanti’. Non possiamo prescindere dalla scuola per la costruzione di un futuro migliore”.
Secondo l’assessore cilentano, infatti, sarebbe più importante aumentare gli stipendi degli insegnanti, molto più bassi rispetto al resto d’Europa, invece di proseguire con proposte “ideologiche e fallimentari”.
“Occorre lavorare per consegnare a studenti e docenti scuole più moderne e sicure, lottare contro la dispersione scolastica, contrastare le differenze di genere e il precariato. La Campania sarà una delle regioni più colpite dal provvedimento con 147 scuole in meno. Ma ancor più grave è la situazione che si creerà nelle aree interne, già colpite dall’aumento dei plessi spopolati a causa del crollo demografico. Nel tempo oltre a Dirigenti e Direttori dei servizi generali e amministrativi si assisterà alla riduzione dei docenti con grave nocumento per il diritto all’istruzione e soprattutto per l’educazione dei minori che in maniera sempre più massiccia è delegata dalle famiglie all’agenzia scuola. Il dimensionamento scolastico è un pericolo. Ribattiamo le iniziative – conclude Molinaro – di chi vuole penalizzare il sistema pubblico d’istruzione con il solo obiettivo di tagliare e di farlo danneggiando il Sud”.