Nuovo colpo di scena nella contesa tra il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, circa il dimensionamento scolastico.
La questione, come è nota, riguarda l’accorpamento delle istituzioni scolastiche con un basso numero di iscritti sotto un’unica direzione. De Luca aveva elevato la questione a principio fondamentale, ottenendo una temporanea vittoria quando il TAR della Campania aveva sospeso l’attuazione delle direttive ministeriali che miravano a velocizzare l’accorpamento. Tuttavia, la sospensione è stata a sua volta congelata dal ministro attraverso un ricorso urgente al Consiglio di Stato.
Il Consiglio di Stato ha quindi sospeso il provvedimento del TAR.
Il motivo della decisione del Consiglio di Stato risiederebbe in particolare nel “periculum in mora” cioè l’estensione del perimetro di applicabilità della pronuncia del TAR della Campania, favorevole alla Regione, anche ad altre realtà regionali, determinando a cascata contraccolpi sull’intero impianto del decreto e sulla individuazione degli organici. In sostanza, si ritiene che il TAR si sia dichiarato competente su una vicenda che riguarda l’intero territorio nazionale, non solo quello campano.
“Pur nel rispetto che si deve – si leggeva in una nota – a ogni pronuncia giurisdizionale, non può ritenersi condivisibile che il Tar Campania si sia dichiarato competente su un decreto, adottato di concerto tra due ministeri, che reca i criteri per la definizione dell’organico dei dirigenti scolastici sull’intero territorio nazionale.”
Nel ricorso presentato dallo Stato si sottolinea: “In caso di incremento del numero di posti assegnati alla Regione Campania, i Ministeri appellanti sarebbero costretti a rimodulare in diminuzione il numero di dirigenti e direttori assegnato a tutte le altre Regioni italiane con il sicuro effetto, quindi, di non riuscire a coprire l’effettivo fabbisogno di personale nelle altre Regioni e, perciò, sull’intero territorio nazionale; circostanza che, evidentemente, pregiudicherebbe gravemente il regolare avvio dello stesso anno scolastico 2024/2025”.
I giudici di Palazzo Spada hanno ribaltato la decisione del 30 ottobre del TAR Campania che aveva accolto il ricorso dell’ente regionale, sospendendo il decreto interministeriale sul dimensionamento scolastico che determinerebbe un taglio di 128 autonomie scolastiche (da 965 a 839) e altrettanti dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi.
Il prossimo 21 novembre la Corte Costituzionale è chiamata a dirimere la questione su chi detenga la competenza definitiva nel tagliare le figure dirigenziali e quale grado di autonomia resti alle regioni per la gestione delle piccole scuole. Il Consiglio di Stato si pronuncerà nuovamente il 28 novembre, dopo aver raccolto le indicazioni della Corte.
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