L’osteoporosi è ancora una malattia sottodiagnosticata e sottotrattata e rappresenta un problema di salute pubblica rilevante, in continua crescita nonostante i notevoli progressi nella gestione della malattia negli ultimi anni.
Per questo, nel complessivo piano di ammodernamento tecnologico programmato dall’ASL Salerno, sono state recentemente installate e collaudate tre nuove apparecchiature con tecnologia REMS (acronimo di Radiofrequency Echographic Multi Spectrometry), prive di radiazioni ionizzanti che consentono di conoscere e individuare lo stato di salute dell’osso.
La tecnologia REMS è appunto una tecnica non ionizzante per la diagnosi dell’osteoporosi e la valutazione del rischio di frattura da fragilità. Attraverso la veloce scansione ecografica sulla colonna lombare e sul femore, il dispositivo consente di misurare la densità minerale ossea senza l’utilizzo di radiazioni ionizzanti, elaborando una vera e propria carta d’identità dell’osso. Durante la stessa scansione ecografica è possibile fornire anche il parametro che valuta la fragilità ossea (detto fragility score) che restituisce in maniera totalmente automatica un indice della qualità dell’osso (microarchitettura ossea).
L’ASL Salerno, nel piano di ammodernamento tecnologico che vede l’impegno di tutte le Unità Operative aziendali deputate (Acquisizione Beni e Servizi e Ingegneria clinica su tutte) e che sta permettendo ai Servizi aziendali di aggiornare costantemente tutta la dotazione aziendale, ha concluso le procedure di acquisto dei nuovi densitometri ossei a tecnologia REMS per migliorare la diagnosi, il monitoraggio e la cura dell’osteoporosi e delle sue conseguenze (fratture da fragilità). Le apparecchiature sono state installate nel Distretto 64 di Eboli, nel Poliambulatorio del Distretto 66 di via Vernieri a Salerno e nel Presidio ospedaliero di Pagani.
L’assenza di radiazioni ionizzanti consente alla tecnologia REMS di utilizzare questa metodica su un eterogeneo panorama di pazienti, inclusi soggetti giovani, donne in gravidanza e pazienti fragili a rischio di osteoporosi secondaria (diabetici, oncologici, nefropatici).
I professionisti aziendali individuati sono stati infatti debitamente formati all’utilizzo dei nuovi densitometri, e potranno utilizzare i nuovi macchinari anche al fine di anticipare l’insorgenza dell’osteoporosi mediante l’esecuzione di prestazioni che ad oggi consentono di prevenire e monitorare continuamente la patologia.