E’ botta e risposta tra il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ed il ministro della Cultura Dario Franceschini.
De Luca nella giornata di ieri, nel corso della diretta social ha attaccato la dirigente del Ministero della Cultura, Annalisa Cipollone, capo dell’Ufficio legislativo.
“Io non conosco questa dottoressa Cipollone – le parole del Presidente – ma la dirigente ci contesta alcune misure di semplificazione burocratica approvate dal Consiglio regionale spiegando alla Regione cosa significano paesaggio e tutela del paesaggio. Voi pensate che con le centinaia di dottoresse Cipollone che abbiamo nei Ministeri italiani saremo in grado di realizzare il Pnrr o al massimo potremo farci un brodino vegetale? Con le dottoresse Cipollone rischiamo di non muovere una foglia”.
Pronta la replica di Dario Franceschini: “L’avvocato Annalisa Cipollone, capo Ufficio legislativo del Ministero della Cultura, è una professionista di straordinaria competenza giuridica, della cui collaborazione io sono particolarmente orgoglioso”. E aggiunge: “Il Presidente De Luca dovrebbe cercare di utilizzare argomenti giuridici per rispondere alle 18 pagine di parere sulla legge 31/21 della Regione Campania anziché usare battute offensive, aggravate da un sapore maschilista, di cui credo farebbe bene a scusarsi”.
In tarda mattinata è arrivata la replica di De Luca: “Leggo una dichiarazione del ministro Franceschini. Nessuno ha offeso nessuno. Trovo di una ipocrisia insopportabile l’abitudine a nascondersi dietro il ‘politicamente corretto’ per non affrontare i problemi di merito, avendo davvero tempo da perdere. Nel merito è in discussione la mancata leale collaborazione tra istituzioni quando si mettono in circolazione atti senza un minimo di confronto preventivo. Ed è in discussione, soprattutto, una concezione della tutela del paesaggio che, se confermata, paralizzerebbe l’Italia. Non abbiamo bisogno dell’incoraggiamento di Franceschini per rispondere poi nel merito sul piano giuridico. A chi trasforma una mezza battuta del tutto innocente e priva di connessioni con l’anagrafe e la condizione di genere in un atto di maschilismo assolutamente inventato ricordo che il rispetto e la valorizzazione delle donne occorre affermarlo quando si decide la delegazione dei ministri nel Governo e ci si dimentica di garantire una presenza femminile. Questo è maschilismo vero e indecente, non le stupidaggini. Mi aspetto che il ministro chieda scusa ai tanti disoccupati e alla povera gente nel momento in cui il Soprintendente al San Carlo proposto dal Ministero decide vergognosi aumenti di stipendio, del tutto immotivati, e non tollerabili in un momento nel quale tante famiglie hanno problemi di vita”.