Il loro viaggio è durato 8 giorni. Da Enerhodar, città dell’Ucraina sud-orientale nell’oblast’ di Zaporižžja, nei pressi della centrale nucleare più grande d’Europa a 7 ore di autobus dalla capitale Kiev.
Dallo scorso fine settimana sono a Sapri, ospitate con grande cura e gentilezza dalla signora Stella Idà, che hanno già definito “il loro angelo”. Le incontro su una splendida terrazza a pochi passi dal mare. Si chiamano Tatiana e Julia, sono due amiche di 34 e 35 anni che lavoravano in un ristorante di Enerhodar fino a quando non è arrivata la guerra.
Sogni e speranze distrutti in men che non si dica e la fuga verso la salvezza assieme ai loro due figli Nikita ed Anton, rispettivamente di 11 e 13 anni.
“Prima siamo scappati in una foresta. Un viaggio a piedi di 30 km assieme ai nostri bambini– dice Tatiana, che parla discretamente italiano essendo già stata a Sapri per un anno e mezzo come badante e anche dipendente in un ristorante – Poi altri 3 giorni a piedi fino a Zaporižžja, per attendere un treno in direzione Polonia. 5 ore di viaggio. Ad un certo punto non avevamo più acqua né cibo. Finalmente arriviamo a Varsavia, dove dormiamo per una notte stesi a terra nella sala d’attesa nella stazione. La mattina successiva altro treno in un’altra città per attendere un secondo convoglio che finalmente ci ha permesso di raggiungere l’Italia, con prima tappa Venezia”.
L’arrivo nel nostro Paese è stata un’autentica liberazione. “Hanno offerto a noi ed ai nostri bambini succhi di frutta e dolci – continua il racconto di Tatiana – E poi siamo arrivati qui a Sapri ed abbiamo incontrato il nostro angelo, Stella, che oltre a fornirci vestiti e scarpe ci ha accolto a casa sua“.
Tatiana e Julia, ora, proseguono il loro cammino verso l’integrazione nella comunità saprese cercando un lavoro ed una casa in affitto. Nikita (che da giovedì inizierà a frequentare la scuola media all’istituto comprensivo Santa Croce) e Anton hanno, per ora, già due biciclette donate dalla Pro Loco di Sapri.
Per loro, come per altri profughi ucraini giunti nella città della Spigolatrice, si è messa in moto la macchina della solidarietà con il Comune, la Caritas, la Pro Loco, varie associazioni, tra cui “Una Goccia nell’Oceano” e “Ates”, ed anche la locale scuola calcio Asd Soccer School Cilento guidata da Biagio D’Agostino.