Dall’integrazione all’interazione: è questo il tema che il Sistema di protezione per richiedenti asilo politico di Torre Orsaia ha affrontato questa mattina presso il palazzo Vassalli.
Ad introdurre la tematica è stato il sindaco Pietro Vicino che ha sottolineato l’iniziale diffidenza della comunità verso un progetto che in breve tempo però si è trasformato in una piena e solidale accoglienza nei confronti degli ospiti della struttura.
“Le famiglie che abbiamo accolto vivono nella nostra comunità con le loro specificità – ha dichiarato il primo cittadino – e il nostro obiettivo di integrazione è stato raggiunto”.
A spiegare le modalità di azione e le finalità della struttura è stata Alessandra Ruocco, coordinatrice dello SPRAR di Torre Orsaia che da due anni opera sul territorio con lo scopo di rendere autonome le quattro famiglie ospitate.
“Il nostro SPRAR è riuscito in questi due anni a collaborare con diversi enti e istituzioni creando una rete importante di interazione – ha dichiarato la coordinatrice Ruocco – La nostra équipe collabora con altre associazioni diventando un corpo unico nell’interesse ultimo dei nostri ospiti”.
Una delle organizzazioni che collabora con la struttura di Torre Orsaia è ARCI Salerno tramite il progetto “Fuori Tratta” che si occupa della tratta delle donne che al loro arrivo in Italia vengono indotte alla prostituzione.
“La tratta di queste donne inizia nei paesi di origine dove vengono intercettate e con l’inganno tradotte in Italia dove le aspetta una realtà diversa da quella promessa – ha dichiarato Alessandra Galatro, responsabile del progetto – Nel momento in cui noi le intercettiamo le portiamo in strutture protette dove vengono accolte e attraverso un lungo percorso integrate nella società civile”.
Presenti all’incontro anche Caterina Speranza responsabile della Struttura Intermediaria Residenziale dell’ASL di Salerno, Pietrina d’Adamo rappresentante dell’associazione “Carmine Speranza”, Maria Antonietta Coppola assistente sociale del Piano di Zona S9 e don Ivan Sarto, parroco di Torre Orsaia.
– Maria Emilia Cobucci –