Antonio Mea (in arte Anthony), 30enne originario di Piedimonte di Teggiano, ci racconta di come la sua musica lo abbia portato lontano. “Nel 1988 mi sono trasferito, assieme alla mia famiglia, in Germania fino al ’92. Rientrati in Italia, ho frequentato le scuole locali tra cui il Liceo Linguistico “Pomponio Leto” di Teggiano e, alla fine dei cinque anni, ho deciso di proseguire per altra strada, quella musicale. Ho studiato da autodidatta per poi perfezionarmi in arti digitali e musica elettronica presso la Nut Academy, dove ho conseguito l’attestato di frequenza e una certificazione da parte di Ableton (software di produzione musicale digitale) come Produttore di musica elettronica e live performer”.
- Come mai la scelta di ritornare in Germania?
“La mia esperienza in Germania è avvenuta in due tappe diverse, una prima volta nel 2011 per un anno e l’ultima volta nel 2013. E’ stata una scelta dettata da vari fattori tra cui maggiori possibilità lavorative rispetto al Vallo di Diano, bisogno di esperienza professionale e lo studio e il miglioramento di una lingua straniera. Grazie alle conoscenze linguistiche acquisite presso il “Pomponio Leto” ho potuto gestirmi in modo abbastanza autonomo”.
- Come è iniziato il tuo percorso musicale?
“Nasco prima come Producer e poi come Dj. Ho iniziato a comporre musica per gioco verso i 14 anni, per poi rendermi conto che era proprio questo il percorso che dovevo seguire. Così, ho acquistato i primi strumenti per la produzione per poi arrivare ad oggi. In Italia, purtroppo ‘fare musica’ è visto più come un hobby che come un vero e proprio mestiere. Per un giovane ragazzo è difficile credere che si possa vivere di quello, all’estero non è così. La mia musica è il frutto di anni di assimilazione ed influenze diverse. Ho ascoltato tutti i generi possibili. Attualmente la mia produzione si basi esclusivamente sul genere Deep House/Soul e Drum&Bass, non escludo certamente la possibilità di abbracciare altri generi”.
- Sei appena tornato da un’esperienza a Johannesburg in Sudafrica che ti ha visto protagonista di un’importante scena musicale, cosa ha significato per te questo viaggio?
“Devo dire che questo viaggio lavorativo è stato possibile grazie al Sig. Thulani e alla sua etichetta DeepSTITCHED, con la quale ha organizzato le due serate ‘Deepstitched Nights’ – special guest Anthony Mea -. Si è trattata di una esperienza per me emozionante e gratificante. A Johannesburg ho trovato una calda accoglienza ed una quantità di fans più grande di quella che avrei potuto immaginare. L’ultima performance è stata al ‘The Warm-up Festival’ ed in questa occasione ho avuto l’onore di condividere la console con uno dei Dj Deep-House più famosi al mondo, Jimpster”.
- Da poco sei rientrato nel Vallo, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“Sono rientrato a Teggiano per motivi lavorativi. Da un punto di vista musicale il Vallo di Diano è il posto meno adatto al mio genere. Non posso negare di aver pensato di spostarmi in Sudafrica, ma non è tutto così semplice. Momentaneamente rimarrò nel Vallo, in futuro si vedrà. Recentemente ho intrapreso dei rapporti di produzione con alcune Label storiche House/Deep-House americane e c’è in ballo un progetto alternativo con alcuni cantanti esteri di cui non posso momentaneamente parlare per motivi contrattuali”.
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– Claudia Colombo –