Da Teggiano a Calgary, in Canada, per mettere a disposizione della ricerca scientifica e farmacologica le sue capacità e il suo impegno. E’ questa la storia della giovane Maria Morena, 33enne di Teggiano laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche all’Università “Sapienza” di Roma, con all’attivo numerose pubblicazioni su riviste scientifiche e un’interessante attività di ricerca nel campo della neuropsicofarmacologia comportamentale, branca di cui Maria si occupa e per cui è stata chiamata a impreziosire il team della University of Calgary. La giovane ricercatrice teggianese in Canada sta lavorando ad un particolare studio per la risoluzione del Disturbo da Stress Post Traumatico e fa parte dei 24 ricercatori dell’ateneo canadese che si sono guadagnati il prestigioso riconoscimento “Alberta Innovates – Health Solutions“.
Ondanews ha raggiunto Maria in Canada per dar voce ad una figlia del Vallo di Diano che porta alto il nome di questa terra oltreoceano contribuendo a trovare una soluzione ad una grave e frequente patologia.
- Maria, in cosa consiste nello specifico la ricerca che stai portando avanti alla University of Calgary?
“Mi occupo di ricerca di base nel campo delle neuroscienze e neuropsicofarmacologia comportamentale. Studio i meccanismi che regolano la memoria traumatica, in particolare come il sistema endocannabinoide è coinvolto nella regolazione di memoria traumatica e stress. Il mio lavoro è importante nell’ambito del Disturbo da Stress Post Traumatico perché i pazienti che soffrono di questa patologia presentano alterazioni dei processi che regolano la memoria traumatica”.
- Che ruolo ha la cannabis negli studi che stai conducendo per trovare una giusta terapia al Disturbo da Stress Post Traumatico?
“Sembra che la cannabis possa aiutare i pazienti affetti da PTSD ad alleviarne alcuni sintomi, però, ad oggi, ancora non esistono sufficienti prove sperimentali al riguardo, quindi non si può dire con certezza che la cannabis sia efficace in questo senso. Io studio come il sistema endocannabinoide regola la memoria traumatica. Gli endocannabinoidi sono composti, simili al THC (principale costituente psicoattivo della Cannabis), che il nostro cervello produce. Un po’ come le endorfine rispetto alla morfina o all’eroina. Testo composti simili al THC, che però agiscono aumentando il rilascio degli endocannabinoidi che il nostro cervello produce normalmente”.
- Ti sei laureata alla Sapienza di Roma. Cosa ti ha spinto in seguito a scegliere proprio il Canada?
“Mi sono laureata ed ho conseguito il Dottorato di Ricerca alla Sapienza di Roma. Durante la tesi di Dottorato (aprile 2013), per svolgere alcuni esperimenti che richiedevano l’uso di alcune strumentazioni e tecniche che a Roma non avevamo, sono venuta in Canada nel laboratorio di chi poi sarebbe diventato il mio futuro capo, il dottor Matthew Hill. A gennaio 2014, il dottor Hill mi ha contattata dicendomi che era interessato alla mia ricerca e che aveva trovato dei fondi per finanziarla, mi ha chiesto di andare a lavorare per lui ed iniziare un progetto di ricerca nel suo laboratorio”.
- Pensi di ritornare prima o poi a lavorare in Italia?
“Sì, la mia intenzione è di crescere scientificamente e imparare il maggior numero di tecniche possibili in Canada per poi ritornare in Italia. Purtroppo, però, non è sempre facile per chi fa il mio mestiere. Lo Stato italiano investe molto poco nella ricerca e lo stipendio di un ricercatore in Italia è molto più basso rispetto all’estero. Il mio primo obiettivo è quello di riuscire a tornare in Italia, se non ci sarà la possibilità vorrei quanto meno provare ad avvicinarmi in Germania o Francia”.
– Chiara Di Miele –