500 km a piedi con un cavallo cieco, da Lagonegro fino ad Assisi per avere una benedizione speciale per Jay e pregare San Francesco, protettore degli animali.
E’ il viaggio affrontato dal 23enne Cono La Veglia, che lo scorso 23 settembre è partito da Lagonegro per giungere ieri pomeriggio davanti alla Basilica di San Francesco insieme al suo cavallo di razza Appaloosa diventato cieco a causa di un glaucoma ad un occhio.
Quello di Cono e Jay è stato un viaggio spirituale intenso attraverso diverse regioni italiane, fatto di accoglienza in una serie di agriturismi e scuderie tra Basilicata, Campania, Lazio e Umbria.
Una volta giunto ad Assisi, il giovane lagonegrese con origini di Teggiano ha fatto benedire Jay e ha pregato sulla tomba di San Francesco anche per le persone che ha incontrato lungo il suo cammino. Ad accoglierlo i frati del Sacro Convento, il sindaco di Assisi Stefania Proietti e da Lagonegro è arrivata a sorpresa anche la sua famiglia.
L’impresa di Cono è nata dopo un sogno: il giovane barista aveva sognato tempo fa la data del 23 settembre, scoprendo in seguito che coincideva con il giorno della morte di Padre Pio. Così ha deciso di partire proprio in quella data e di far benedire Jay e i suoi crini nella città del Patrono d’Italia. Il suo viaggio è andato a buon fine anche grazie ai consigli ricevuti dal siciliano Nino Buttitta che lo scorso anno ha attraversato a piedi quasi tutta l’Italia per far benedire il suo cavallo ad Assisi.
“All’inizio è stato difficile affrontare da solo questo cammino – afferma Cono -. Viaggiare da soli significa essere consapevoli di gestire i propri silenzi, di affrontare i propri problemi da soli. Ma durante il percorso ho incontrato persone che mi hanno sostenuto e accolto come fossi a casa e soprattutto mi sento soddisfatto per aver raggiunto il mio obiettivo. Ho provato un’emozione che non so descrivere. Questo viaggio mi ha fatto crescere molto mentalmente. Ringrazio tantissimo Nino Buttitta che mi ha dato la forza e il coraggio di arrivare fino a qui e tutte le persone che mi hanno ospitato“.
Foto: Visit Assisi
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