Momenti di solenne ricordo e commozione sono quelli vissuti ieri a Montesano sulla Marcellana in occasione del Memorial legato al 50° anniversario della morte di Filippo Gagliardi, Commendatore e Grande Ufficiale della Repubblica Italiana.
La storia del povero emigrante montesanese tornato miliardario affascina ormai da mezzo secolo intere generazioni che, tra mito e realtà, racconta dei sacrifici affrontati in Venezuela per poi diventare benefattore dell’umanità.
Il Memorial ha avuto inizio nel cimitero di Montesano capoluogo dove le autorità civili, politiche, militari e gli eredi hanno deposto una corona di fiori dinanzi alla cappella di famiglia di Gagliardi. Dopo la deposizione, un momento di preghiera e l’aspersione con l’acqua santa da parte dei parroci don Donato Romano e don Domenico Tropiano.
Il corteo è poi ritornato in paese dove è stata inaugurata dapprima la mostra permanente “Il viaggio di don Felipe” per poi ricordarlo con un convegno alla presenza di tantissime Amministrazioni del Vallo di Diano, del Cilento, degli Alburni e della Val D’Agri nonché del Comune di Salerno. All’incontro hanno preso parte anche il fratello di Gagliardi, Ernesto, e il nipote Felice De Martino.
Circa 65 i Comuni che hanno beneficiato dell’aiuto di Gagliardi dove, in una Italia devastata dal II Dopoguerra, povertà e miseria dilagavano.
Un “Re Mida” partito appena 17enne per il Venezuela grazie ad un debito contratto dall’amata madre Mariannina a cui ogni opera, tra cui la maestosa Chiesa di Sant’Anna verrà dedicata in seguito: Gagliardi torna facendo piovere banconote dalla sua sfavillante Cadillac, portando Caterpillar nella sua amata terra di origine per ricostruire opere e servizi e concedendo prestiti senza interessi ai Comuni.
“Filippo Gagliardi è protagonista storico di Montesano – ha dichiarato il sindaco Rinaldi – è l’uomo che viaggiava tra due mondi. Una comunità non può fare a meno della sua storia e non può non essere riconoscente a chi ha dato tanto”.
Un dovere morale ricordarlo anche attraverso atti concreti come l’istituzione di una Fondazione permanente dedicata a Gagliardi e la promozione di un Museo dell’Emigrante che possa studiare, attraverso il supporto delle Università del territorio, il flusso migratorio e i legami tra Italia e America Latina.
“La generosità e la gratitudine sono oggi cosa rara – ha sottolineato il vicesidaco di Salerno Avossa – perchè pensiamo che tutto sia dovuto. In questa terra si vede l’affetto di Filippo Gagliardi per Montesano e per la sua amata mamma. A Salerno donò ben quattro palazzine, a Torrione, dopo la tragica alluvione del ’54”.
La serata si è conclusa con uno spettacolo della Compagnia teatrale “Alta Quota” tratta dal libro “La Repubblica dei Gigli Bianchi” di De Martino dedicata a Gagliardi con una riduzione teatrale di Giuseppe Cafaro.
– Claudia Monaco –