Un manoscritto dell’Archivio di Stato di Napoli, contenente il “Libro dei Conti” del principe Antonello Sanseverino di Salerno, consente di conoscere la celebrazione, nel castello di Diano, nel settembre 1484, di un fastoso matrimonio tra la sorella del principe, Giovanna Sanseverino, detta “Madama Ilaria” e Luigi Gesualdo conte di Conza. E’questa l’unica notizia di un matrimonio svoltosi nel castello di Teggiano nel Medioevo.
Gli invitati alla cerimonia furono tanti e tali che il principe, per far fronte alle spese, dovette ricorrere ad uno speciale contributo economico, detto “maritagio”, imposto ai suoi vassalli del Vallo di Diano e delle zone limitrofe, contributo versato in danaro o in merci. Per fare qualche esempio, basti dire che soltanto da Polla furono mandati a Diano 18 quintali di caciocavalli, 60 quintali di farina, 65 pezze di cacio, 50 capretti, 50 galline, 77 polli, 1000 uova e 150 quintali di orzo per i cavalli. Inoltre si era provveduto anche alle fogge delle dame invitate, facendo arrivare per tempo a Diano, da Salerno e da Napoli, un grande assortimento di stoffe preziose di tutti in tipi: “tela de Lando”, “panno de Londres”, “taffectà”. Infine il principe Antonello aveva dovuto anche disporre in favore della sorella la prescritta dote, che ammontava a ben 333 once d’oro ed era stata depositata presso il mercante-banchiere Battista Pandolfino.
Tutto si svolse nel migliore dei modi, con grande solennità ed eleganza. A fare gli onori di casa furono il principe Antonello e la consorte principessa Costanza, che si erano sposati quattro anni prima.
Purtroppo queste nozze principesche animate da una fitta schiera di dame e cavalieri, rappresentavano l’ultima, patetica messa in scena di un ceto baronale che di lì a poco sarebbe stato travolto dalla bufera politica che esso stesso stava per scatenare. Infatti nello stesso castello di Diano, di lì a qualche mese, il principe Antonello avrebbe organizzata la Congiura dei Baroni contro il re Ferdinando I d’Aragona, in seguito alla quale il Vallo divenne teatro di guerra della politica antispagnola dei Sanseverino, che culminò nel 1497 con il famoso assedio di Diano del re Federico d’Aragona e con la conseguente, definitiva sconfitta e l’uscita di scena di Antonello.
Come si vede, sulla sfarzosa cerimonia nuziale svoltasi nel castello di Diano si addensavano le nubi della bufera politica che si sarebbe scatenata di lì a poco, travolgendo tutto e tutti.
– Arturo Didier –
FONTE: Annamaria Silvestri, “Il Liber Rationum del principe di Salerno Antonello Sanseverino alla vigilia della Congiura dei baroni”, in “Rassegna Storica Salernitana”, 5, (giugno 1986), pp. 210-213.
Anche ÷Antonello…allora..come adesso …aveva capito che staccarsi da Napoli sarebbe stato il meglio per la sua gente..