4Una testimonianza davvero stupefacente del Vallo di Diano nell’età romana è data certamente da un’iscrizione dipinta trovata su una parete esterna della “Casa dei Vettii” di Pompei e riportata anche dal Mommsen nella sua famosa raccolta delle iscrizioni latine, iscrizione che dice (ne diamo il testo in italiano): “Evviva il giudizio di Augusto (si tratta di Nerone)! Pozzuoli, Anzio, Teggiano e Pompei: queste sono vere colonie!”.
Nel testo latino è usata la forma popolare “Tegeano”. Ora, può sembrare sorprendente che la colonia dell’alta Valle del Tanagro venga accomunata alle altre tre, ben più note, di quel tempo. Ma va osservato che la colonia del nostro comprensorio non era di modeste dimensioni, perché comprendeva tutto il vasto territorio di Tegianum, cioè, per fare un esempio, di una zona che oggi va dal Comune di Sassano a quello di Sant’Arsenio. In altre parole, si trattava di un complesso territoriale che nel Medioevo sarà chiamato “Feudo di Diano”. Inoltre Tegianum, la città arroccata sul colle, aveva una struttura urbanistica, con un tracciato viario, edifici pubblici, case, templi e probabilmente un teatro. Non sono pochi gli avanzi architettonici e scultorei dell’età romana che si vedono murati sulle facciate delle chiese e delle case del paese. Le numerose iscrizioni latine che ci sono pervenute attestano in Tegianum l’esistenza di famiglie nobili e di una vita sociale vivace.
Le condizioni di vita non dovevano essere poi tanto disagiate, se si considera che un piccolo centro con pochi abitanti (alcune centinaia, nella stragrande maggioranza contadini e pastori) aveva a disposizione un vasto patrimonio ambientale da sfruttare. Sì è vero, gran parte dei terreni a valle erano invasi dalle acque, ma la risorsa economica di Tegianum era riposta essenzialmente nella pastorizia e nell’allevamento. Di qui la produzione di “equicasei bene confecti” e di “supersatae sive salcitiae bene consectae”, produzione che è richiamata nei Capitoli trecenteschi di Diano.
Infine, va detto che Roma ha dedicato a questa sua antica colonia una strada della toponomastica: sulla Prenestina, infatti, c’è via Teggiano, con il CAP 00132.
– Arturo Didier –
FONTE: Storia del Vallo di Diano, Salerno 1981, vol. I, passim.