Non finisce mai di sorprendere la storia del Vallo di Diano, che si avvale di una vastissima documentazione archivistica e bibliografica attraverso la quale è possibile non solo ricostruire le vicende storiche locali, ma altresì stabilire importanti collegamenti con la storia di carattere generale. Uno di questi suggestivi collegamenti è la notizia, veramente straordinaria, dell’esistenza, nientemeno che nel 1133, di un Sedile o Seggio (una istituzione amministrativa comunale) a Diano (oggi Teggiano), fondato da un nobile normanno, Bosone Fiume, grande guerriero ed esponente politico di primo piano, al servizio del re Ruggero. Ebbene, insieme ad altri nobili, Bosone istituisce il “Seggio o Sedile di San Cono”, ubicato appunto nella Cappella del Santo sita nella chiesa di Santa Maria Maggiore.
Tale fondazione inseriva il Vallo di Diano nel processo di rinnovamento delle istituzioni municipali in atto in tutto il Mezzogiorno in età normanna, processo che portava alla nascita dei Comuni, le cui assemblee venivano tenute appunto nei Seggi. Bosone Fiume dovette stabilirsi a Diano e mettersi a disposizione della comunità, come pare di apprendere da una iscrizione funeraria apposta dopo la sua morte nella chiesa di Santa Maria Maggiore, scritta (che però non esiste più) nella quale i Dianesi rendevano onore all’illustre scomparso, evidenziando i suoi meriti di difensore della città (“Urbis huius defensori”). E’ accertata la permanenza a Diano del cognome Fiume (scritto in latino “de Flumine”) negli atti pubblici vergati sulle pergamene della città per tutto il periodo medievale.
Tornando alla fondazione del “Seggio di San Cono” nel 1133, possiamo concludere affermando che essa ha due notevoli risvolti. Da una parte, si stabilisce una consistente retrodatazione del culto di San Cono, che nelle citazioni storiche tradizionali era fissato al 1261, anno della Traslazione delle Ossa del Santo da Cadossa a Diano. Dall’altra, viene confermato che spesso la storia del Vallo di Diano, lungi dall’essere ristretta a fenomeno puramente locale, assurge, come in questo caso, a storia di carattere generale. Non per nulla, in essa sono quasi sempre presenti i fermenti politici, culturali e sociali che caratterizzarono lo sviluppo storico dell’Italia meridionale.
Infine, va detto che tutta la vicenda del nobile Bosone, e conseguentemente tutti i concetti che da essa si possono ricavare, sono scaturiti dalla consultazione di una importante “Cronologia” sulla famiglia Fiume, segnalatami dal giovane studioso Paolo Carrano, detentore del noto Archivio Carrano di Teggiano
– Arturo Didier –
FONTE: Giusto da Mesagne, “Genealogia istorica dell’illustre famiglia Fiume”, 1731.