L’evento più straordinario della storia del Vallo è certamente l’assedio di Diano (oggi Teggiano), che si svolse dal 3 novembre al 17 dicembre 1497 e vide coinvolte politicamente tutte le più importanti potenze italiane, dalla Repubblica di Venezia al ducato di Milano, dallo Stato Pontificio al Regno di Napoli. Sì, perché ad assediare il castello posto in cima alla collina non fu semplicemente un condottiero coi suoi mercenari, ma bensì il re di Napoli in persona, Federico d’Aragona, venuto col suo esercito per catturare e sconfiggere definitivamente Antonello Sanseverino, uno dei più potenti nobili del Regno, principe di Salerno, signore del feudo di Diano e di gran parte delle terre del Vallo e del Cilento nonché eterno ribelle alla monarchia aragonese, promotore contro di essa della famosa Congiura dei Baroni (1485).
Una ricerca storica condotta in tempi recenti negli archivi statali dal professor Bruno Figliuolo dell’Università di Udine, e rivolta a recuperare le lettere che il re e gli ambasciatori scrivevano dall’accampamento ai loro interlocutori in diverse parti d’Italia, permette di conoscere, giorno per giorno, ora per ora, tutti i particolari dell’assedio che ebbe momenti cruenti, con morti e feriti da una parte e dall’altra, e che vide, tra i paesi del Vallo, soltanto Diano schierarsi impavidamente col proprio feudatario e contro il re di Napoli.
Lo scontro si concluse inaspettatamente con la resa concessa da Federico soltanto perché il principe, per la sua politica antiaragonese, era protetto dal Doge di Venezia, da Ludovico il Moro duca di Milano e dal papa Alessandro VI. Per strategia politica, il re Federico concesse ad Antonello Sanseverino e ai cittadini di Diano l’indulto regio che li esentava da ogni condanna, obbligando però il principe a cedergli tutti i suoi ingenti beni e a rifugiarsi, sotto la protezione della Serenissima di Venezia, a Senigallia, presso il cognato Giovanni della Rovere.
Cosa accadde negli anni immediatamente seguenti all’assedio? Accadde che negli accordi stabiliti tra Francia e Spagna per la spartizione del potere in Italia il Regno di Napoli fu declassato a Vicereame spagnolo, con la conseguente fine della monarchia aragonese. Viceversa, per volere della Spagna, fu reintegrata nei suoi feudi la potente famiglia Sanseverino, con l’ascesa al principato di Salerno di Roberto II Sanseverino (figlio del defunto Antonello), il quale espresse poi la sua gratitudine ai Dianesi che per difendere Antonello avevano subito un grave assedio (immanem obsidionem substinerunt, vinearum plantarum et arborum devastationem).
– Arturo Didier –
FONTE: Autori vari, Diano e l’assedio del 1497, Salerno 2010
Articolo interessante e suggestivo. Complimente e grazie.
Mario Senatore