I Sindaci della Val d’Agri hanno firmato un documento per la tutela ed il potenziamento dell’ospedale di Villa d’Agri con cui chiedono al Presidente della Regione, agli assessori al ramo ed ai consiglieri regionali di affrontare concretamente, di concerto con il Ministero della Salute, le diverse criticità con azioni che puntino al rafforzamento del presidio e propongono di definire entro ottobre un processo di partecipazione cui saranno chiamate le istituzioni locali, regionali e nazionali, affinchè si elabori una politica pubblica utile al potenziamento ed alla crescita dell’ospedale stesso.
I primi cittadini della Val d’Agri già dal 2015 si sono riuniti per valutare le eventuali azioni a difesa del presidio ospedaliero ed hanno fissato i punti principali da sottoporre all’attenzione dei competenti uffici Regionali per salvaguardarlo. Nel dicembre 2015 fu organizzata una manifestazione a cui presero parte tutti i Comuni, le organizzazioni sindacali, il movimento studentesco, i comitati civici del territorio e la comunità valdagrina. La Regione Basilicata successivamente, attraverso diverse riunioni territoriali, assunse formali impegni tesi al potenziamento della struttura ospedaliera, anche attraverso nuove dotazioni strumentali e professionali. I Sindaci hanno evidenziato nel documento firmato che con la Legge regionale 2/2017 di riordino del sistema sanitario i poli ospedalieri di Melfi, Villa d’Agri e Lagonegro sono entrati a far parte dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo, con un conseguente squilibrio territoriale sulla possibilità di poter fruire pariteticamente dei servizi offerti nelle aree interne rispetto al capoluogo e con disservizi relativi alla mancanza di adeguate figure professionali che hanno determinato, ad esempio, la chiusura di sale operatorie.
“Non è stato rispettato il principio di rotazione e messa in disponibilità di figure mediche specialistiche che consentissero, almeno settimanalmente, la funzionalità dei reparti e delle sale operatorie – affermano – pertanto nella dotazione organica e nei reparti risultano diverse criticità e il lavoro del personale è reso difficoltoso per la mancanza della strumentazione minima indispensabile all’esercizio della routinaria attività diagnostica. Questa situazione rappresenta la condizione di un ulteriore svilimento della struttura ospedaliera di Villa d’Agri. Ancora oggi non si è proceduto, da parte della Regione Basilicata, all’adozione del Piano Sanitario Regionale“.
Nel documento, inoltre, si sottolinea come nell’Alto e Medio Agri insistano i due giacimenti petroliferi in terra ferma più grandi d’Europa, Cova di Viggiano e Tempa Rossa a Corleto Perticara, che prevedono Piani di Emergenza Esterna per impianti sottoposti a direttiva SEVESO nell’ambito dei quali l’ospedale di Villa d’Agri assume un’importanza rilevante quale presidio di primo soccorso e di ricovero per le unità impegnate nell’indotto petrolifero interessate dai probabili incidenti e per la popolazione dei territori interessati dalle estrazioni petrolifere.
“La tutela della salute dei cittadini della Val d’Agri – continuano i Sindaci nel documento – costituisce obiettivo primario e non condizionabile di decisioni politiche mai prese. E’ giunto l’improcrastinabile momento per la politica, ad ogni livello istituzionale sia regionale che nazionale, di intervenire e gestire la complessità della situazione ospedaliera locale ponendo al primo punto della propria agenda di governo seri programmi e chiare pianificazioni utili a riconsegnarci una struttura specialistica e pienamente operativa, rilevato che il potenziamento e la crescita del nostro ospedale costituiscono, senza ombra di dubbio, un progetto di sviluppo a tutela della salute delle persone, del territorio e dell’ambiente, come peraltro diverse volte annunciato dalla Regione con l’istituzione della Medicina Ambientale che purtroppo non si è mai realizzata“.
– Chiara Di Miele –