Antonio Pisano, cittadino di Montesano sulla Marcellana, si è rivolto alla Provincia di Salerno e al Comune in cui risiede per segnalare le condizioni della S.R. 276 ex. S.S. 276 che attraversa la frazione Magorno e collega Montesano con la Val d’Agri, passando per Tramutola. Ogni giorno l’arteria è percorsa da molti cittadini e da chi deve recarsi in Val d’Agri dalla zona sud del Vallo di Diano.
Pisano denuncia il grave stato di manutenzione in cui versa la strada 276 nel territorio di Montesano ed evidenzia i punti più critici.
“Il ponte Tavernazzo è iniziato a cedere – spiega – e nonostante sia già stato segnalato da diverso tempo (oltre dieci anni!!!), e diverse volte anche dal sottoscritto, la Provincia non ha preso alcun provvedimento di messa in sicurezza, se non quello di segnalare il pericolo. A circa due chilometri, proseguendo per Tramutola, sempre nella frazione Magorno, a distanza inferiore a 100 metri ci sono due parti della strada che sono iniziate a cedere e che sono molto pericolose“.
Il ponte in località Cozzo Forgione, secondo Pisano, è in evidente stato di pericolosità, “in quanto il cemento si è cominciato a sgretolare in più parti. L’ultimo tratto di strada, prima del confine con la Basilicata, per circa 600-700 metri è praticamente dissestato ed è molto difficoltoso e pericoloso per chi la percorre. In diverse parti i parapetti di protezione hanno perso la loro funzione, perché o si sono completamente staccati dal terreno o si sono piegati. Il fondo della strada ormai è dissestato in quasi l’intero percorso. L’ultimo ponte che collega alla Basilicata ha parti pericolose, sia per il parapetto che si è completamente disincastrato, ma anche perché si sono formate delle buche pericolose“.
L’ingegnere Pisano, che anche in passato ha più volte segnalato una serie di disagi sul territorio, chiede “di prendere con urgenza i dovuti provvedimenti al fine di evitare che possano accadere gravi incidenti e di verificare la staticità dei ponti presenti lungo tutta la strada, ed in particolare quello a Cozzo Forgione, in cui il cemento si sta sgretolando in più punti, a Tavernazzo e quello al confine con la Basilicata“.
– Chiara Di Miele –