Senza un accordo risolutivo si è concluso, ieri sera, il confronto dai toni animati tra numerosi allevatori del Vallo di Diano, assieme ad alcuni della provincia di Salerno e un esiguo gruppo di caseifici. A tenere banco durante l’intero incontro è stata la reciproca sofferenza dovuta al rincaro dei prezzi di produzione che stanno affaticando sia chi produce il latte sia chi lo trasforma.
Dopo aver fatto il punto rispetto agli incontri dei giorni scorsi, gli allevatori hanno reclamato un aumento del prezzo del latte, almeno per sostenere la produzione dei prossimi mesi, facendo leva sui prezzi che circolano tra i comparti dei supermercati.
I caseifici presenti hanno però sollevato una problematica riguardante la grande distribuzione che mette a dura prova anche il loro lavoro: “Chi in questo momento carica i tir deve spiegarci come fa. Come riescono a vendere i prodotti confezionati a prezzi così bassi?”.
La crisi economica che sta imperversando in Italia non risparmia il Vallo di Diano e l’intera provincia di Salerno che accoglie sia il commercio di piccoli produttori sia dei grandi imprenditori, i quali assumono un peso specifico maggiore in questo momento storico.
È il mercato a fare il prezzo: “Le persone hanno un potere di acquisto molto basso, – commentano i caseifici – pertanto, se aumentiamo ancora il prezzo del latte a voi allevatori, quanto dovremmo vendere, ad esempio, un kg di mozzarelle? Oggi la richiesta è dimezzata”.
Tra il botta e risposta continuo è emersa all’unanimità l’esigenza di unire le forze per portare alla luce un problema che affonda le sue radici in un passato lontano: il prezzo del latte troppo basso e le eccellenze produttive del Vallo di Diano che non riescono ad essere valorizzate tanto quanto gli sforzi che impiegano nel portare a compimento il loro lavoro.
“Da soli non possiamo fare niente. Deve intervenire la Regione. – è l’appello da entrambe le parti – L’Assessorato all’Agricoltura faccia sentire la sua partecipazione, dimostri quanto vale la produzione di qualità”.
Il settore chiede, inoltre, il sostegno dei cittadini invitandoli ad acquistare dai rivenditori locali, piuttosto che nei grandi centri di distribuzione.