“Continuano i disagi in Basilicata a causa di inefficienze gestionali che hanno innescato una crisi idrica a Potenza e in altri 28 comuni, in una regione che detiene due contrastanti primati: il più grande bacino idrico dell’Appennino Meridionale (con il 25% delle risorse) e la più alta percentuale di dispersione delle stesse acque (oltre il 65%) per via di mancata manutenzione. Sotto i riflettori anche la gestione che ha contribuito a far svuotare la Diga Camastra“.
Lo fa sapere il Comitato Acqua Pubblica Camastra, specificando che si prevedono nuovi presidi per chiedere aggiornamenti sul piano di azioni attuato e richiedere opere di efficientamento sulla rete idrica urgenti, concrete, sicure e risolutive.
Da ormai numerose settimane la Basilicata è alle prese con la crisi idrica dello schema Basento-Camastra, con i 29 comuni, per un totale di circa 140mila cittadini, interessati da drastiche riduzioni quotidiane dall’erogazione idrica (in questi giorni lo stop comincia alle ore 17 e termina alle 7 del mattino successivo).
“Nonostante un conteso processo di potabilizzazione del fiume Basento, ad oggi 140mila cittadini hanno l’acqua razionata per 10 ore al giorno. Un’emergenza trasversale che sta coinvolgendo anche Puglia e Campania, regioni in cui, come in Basilicata, una percentuale delle risorse idriche ha subito processi di privatizzazione da parte di Acque del Sud S.p.A.” conclude il Comitato.