“Una soluzione improvvida e affrettata. Davvero non avremmo mai pensato che la Regione conoscendo la reale situazione di inquinamento del Basento senza alcuna prudenza e cautela rispetto alla salute pubblica arrivasse a dichiararla potabile”.
Sono queste le parole di Rosalba Guglielmi, coordinatrice di Unione Sindacale di Base Basilicata, sulla condizione delle acque del Basento di cui si sta discutendo da giorni vista la crisi idrica che sta interessando il potentino.
“Visto il rapido esaurirsi delle riserve di acqua del Camastra, – prosegue Guglielmi – sulle cui cause per il momento sorvoliamo, già aver lavorato per assicurare che comunque nelle case dei 140.000 lucani interessati arrivasse acqua per usi civici avrebbe rappresentato un importante risultato di cui potersi vantare, senza rischiare la salute dei cittadini dopo analisi che ci risultano sicuramente poco chiare rispetto alla presenza di ulteriori inquinanti e veleni che non sappiamo siano stati specificamente ricercati e fino a che punto possano essere neutralizzati. Una fretta di autorizzazione senza aspettare ulteriori prelievi e controlli che ha tutta l’ansia di nascondere i danni e l’incuria della gestione dell’acqua sfuggita ai molti e che la continuità di erogazione, nei prossimi giorni, dai rubinetti di casa possa fare dimenticare le gravi responsabilità di questa e delle altre Giunte nei confronti del territorio e della popolazione lucana”.
Dunque la coordinatrice di USB Basilicata chiede il ritiro dell’autorizzazione all’uso potabile del Basento, “non ci stiamo a fare ulteriormente da cavie” afferma.
“Abbiamo scoperto in questi giorni – prosegue – di aver bevuto acqua di diga mai collaudata in oltre cinquanta anni di utilizzo, di avere una diga non collegata ad altri invasi a garanzia sia della sicurezza che dell’approvvigionamento, una diga mai pulita tanto che i fanghi impediscono l’utilizzo dell’80% della capienza già ridotta di due terzi rispetto all’effettiva possibilità di raccolta . Scopriamo così che mentre eravamo distratti siamo stati privati dell’acqua della sorgente di Fossa Cupa che è stata destinata ai pugliesi e ci siamo disinteressati delle tante concessioni dell’acqua pubblica date ai privati a cominciare dalla Coca Cola per le acque sorgive del Vulture. È un brusco risveglio su un problema vitale che riguarda tutti e su cui si deve concentrare la nostra attenzione, con la lotta per il diritto alla difesa dell’acqua pubblica e della nostra salute”.
A tal proposito continueranno le mobilitazioni a cominciare dal presidio in piazza Prefettura alle ore 10 di sabato 16 novembre con il corteo che giungerà in piazza Sedile con l’incontro del primo cittadino e il responsabile della Salute Pubblica di Potenza.