Mentre in Basilicata da domani, mercoledì 8 gennaio, fino a venerdì si tornerà agli orari fissi di erogazione di acqua nelle abitazioni, cioè dalle 7 alle 19:30, il Codacons lancia un grido di allarme all’Unione Europea affinché si affronti con determinazione la carenza idrica.
In Basilicata il lieve aumento del livello delle riserve nella diga non consegna ancora la tranquillità necessaria. Sono stati superati i 2 milioni e 400mila metri cubi, ma si tratta di una quantità pari a meno della metà dell’accumulo dello scorso anno.
Se è del tutto evidente la necessità di affrontare con urgenza la carenza idrica e trovare nuovi modi per finanziare i lavori di ristrutturazione delle tubature che perdono, come sostenuto dalla commissaria Ue, per il Codacons “il silenzio della politica italiana su un tema cruciale per il presente e il futuro del nostro Paese è agghiacciante e rivela la mancanza di una qualsiasi visione di lungo periodo in materia, a prescindere dagli schieramenti politici”.
Il Codacons denuncia una situazione ormai insostenibile: “La cronaca recente è satura di testimonianze riguardo a razionamenti, invasi svuotati e proteste popolari, mentre i problemi di sempre, cioè la rete idrica sempre più vetusta e le perdite idriche colossali, sembrano senza soluzione. E la certezza è che la situazione, in assenza di interventi e soluzioni, peggiorerà ulteriormente. L’Associazione invita quindi i partiti italiani a sviluppare proposte e soluzioni per risolvere questa emergenza che, come noto, è il prodotto di una combinazione tra il cambiamento climatico e una gestione idrica carente ormai ultradecennale”.
“Nessuno parla di come risolvere la crisi idrica, uno dei problemi più importanti per l’Italia di oggi e di domani – dichiara il presidente Carlo Rienzi – Vediamo quando i partiti si accorgeranno che sono queste le priorità del Paese intorno a cui mobilitare le migliori energie nazionali”.