E’ stata pubblicata oggi la relazione della Direzione Investigativa Antimafia al Parlamento relativa al secondo semestre del 2018. Gli atti forniscono un quadro dettagliato delle organizzazioni criminali operanti in tutto il Paese, provincia per provincia. In quella di Salerno gli assetti della criminalità organizzata variano a seconda delle aree geografiche su cui insistono i gruppi. L’azione repressiva ha consentito, negli anni, di ridurre la capacità operativa di diversi clan, sradicando i capi e gli affiliati dotati di maggiore carisma criminale. Si registra la capacità di rigenerazione interna delle organizzazioni storicamente più radicate, che hanno sviluppato, accanto agli affari illeciti tradizionali (traffico di sostanze stupefacenti), tecniche efficaci di infiltrazione nel tessuto socio-economico, politico e imprenditoriale, controllando settori nevralgici dell’economia tra cui la costruzione di opere pubbliche. Continuano ad essere praticati l’usura e l’esercizio abusivo del credito.
Nel Vallo di Diano, cerniera tra la Calabria e la Campania, sono stati documentati contatti tra esponenti
della malavita locale e delle cosche calabresi dell’Alto Ionio e del Tirreno cosentino. Sul territorio sono operativi due gruppi criminali, facenti capo alle famiglie Gallo e Balsamo di Sala Consilina. I due gruppi, prima uniti in un unico sodalizio dedito al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, operano separatamente e senza contrasti. Secondo i dati dell’Antimafia il Vallo di Diano si presta ad essere sfruttato per l’illecita coltivazione e produzione di cannabis, attirando in particolare l’interesse di persone dell’hinterland vesuviano. L’area, inoltre, è stata oggetto di investimenti immobiliari ed imprenditoriali da parte della criminalità organizzata napoletana. Pur non essendo state rilevate ingerenze e tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata in seno alle pubbliche amministrazioni locali, un’attività di indagine della Procura di Lagonegro ha portato alla denuncia, il 18 luglio 2018, di due impiegati del Comune di Padula e di un imprenditore responsabili di truffa ai danni dello Stato, in merito ad una gara d’appalto bandita per la ristrutturazione di alcuni locali della Certosa di San Lorenzo e dell’ex Convento di Sant’Agostino.
Gli assetti criminali dell’area ebolitana appaiono ancora in evoluzione, data l’assenza di una figura di riferimento. Risultano operativi esponenti di spicco del clan Maiale e della famiglia Procida, ritenuti in grado di riprendere il controllo del territorio mediante investimenti, acquisizione di attività commerciali, estorsioni, rapine, traffico di stupefacenti e usura. La rinnovata operatività del gruppo Maiale è stata confermata, nel semestre, con un’ordinanza eseguita a settembre nei confronti del fratello del capoclan, di un altro pregiudicato molto legato alla famiglia e di due donne, indagati per minaccia e furto con l’aggravante del metodo mafioso.
Ad Agropoli si registra la presenza della famiglia Marotta, di origine nomade, dedita a reati di tipo predatorio, usura, traffico di stupefacenti e riciclaggio di capitali. Nel novembre 2018 sono stati arrestati alcuni esponenti della famiglia. Le indagini hanno consentito di documentare la commissione di furti, l’utilizzo fraudolento di carte di credito e il conseguente riciclaggio dei proventi. Inoltre, sono state accertate minacce nei confronti di amministratori del Comune di Agropoli, del responsabile di una società del settore della raccolta dei rifiuti e alle Forze di polizia. Nello stesso territorio sono presenti elementi del clan Fabbrocino di Castellammare di Stabia, mentre nell’area di Capaccio-Paestum si segnala il ritorno di storici personaggi già inseriti, con ruoli di rilievo, nel gruppo Marandino, fortemente legato in passato alla Nuova Camorra Organizzata.
Nel Medio e Basso Cilento non si rileva la presenza di organizzazioni criminali, ma il comprensorio è oggetto di attenzione da parte di pregiudicati napoletani per lo spaccio di stupefacenti, soprattutto in estate. Neanche nella Valle del Calore si registrano eventi che possano indicare una presenza di organizzazioni camorristiche, se non lo spaccio di stupefacenti approvvigionati nelle vicine Sala
Consilina e Atena Lucana.
– redazione –