Nella diretta settimanale il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha espresso la sua preoccupazione in merito a due dati che riguardano la fascia dei più giovani che frequentano le scuole primarie e secondarie e la fascia degli ultra 80enni, di cui “il 38% in Italia e il 34% in Campania non ha fatto la terza dose. Rivolgo un appello affettuoso affinché vadano a fare la terza dose. Nelle residenze assistenziali il lavoro è già stato fatto ma per chi vive in maniera autonoma serve un’accelerazione”.
De Luca scongiura la probabilità di chiudere le attività perché significherebbe penalizzare chi ha rispettato le regole in favore di chi vuole fare “il creativo“, ovvero quanti non si sottopongono alla vaccinazione: “Mi pare intollerabile sacrificare quelli che hanno fatto il loro dovere. Pertanto, la Campania è tra le regioni che chiede misure rigorose, dure e specifiche nei confronti di chi decide di essere un creativo e non vaccinarsi. Liberi tutti, ma liberi noi di salvaguardare la nostra vita e quella dei nostri familiari”.
Per De Luca ora è il momento di prevenire, altrimenti quando saremo nel baratro dovremo solo adeguarci alle conseguenze. Il Presidente, infatti, ammonisce il comportamento dei No Vax: “Io non credo che dobbiamo perdere più tempo con i No Vax – dichiara – Quando si parla un alfabeto che non è uguale si perde tempo, è come se noi parlassimo la lingua italiana e loro in afgano. Andiamo avanti, non perdiamo tempo. Il nostro obiettivo oggi è di tutelare per quanto più possibile la salute dei nostri concittadini e abbiamo l’obiettivo di non far chiudere la nostra regione e l’Italia. Provate a immaginare se nel giro delle prossime due o tre settimane siamo costretti a richiudere alberghi, ristoranti, bar, palestre, teatri e cinema. Sarebbe un disastro. Ma è inutile raccontare queste cose a chi non ha alcuna intenzione di utilizzare la ragione. A questi dobbiamo dire semplicemente che la stupidità non è un argomento, punto e basta”.
De Luca rimarca la necessità di somministrare la terza dose al personale sanitario: “Sarà formalmente obbligatoria tra qualche ora ma lo è già di fatto. Ormai gran parte ha superato i sei mesi dalla prima somministrazione, tra l’ultima settimana di novembre e le prime due di dicembre dobbiamo essere bravi a completare la terza o seconda dose, dobbiamo arrivare all’immunizzazione”.
Resta accorato l’invito del Presidente ad indossare la mascherina nei luoghi chiusi e all’aperto, anche per le persone vaccinate.