Nelle lotta contro il Coronavirus scende in campo la tecnologia della stampa 3D. Sono, infatti, tanti i Makers sparsi su tutto il territorio nazionale e internazionale che hanno deciso di dare una mano per la creazione di dispositivi di protezione individuale (DPI) destinati al personale sanitario, impegnato in prima linea negli ospedali per difendere la salute dei cittadini.
I Makers sono appassionati di tecnologia, educatori, pensatori, inventori, ingegneri, artisti, artigiani 2.0, insomma tutti coloro che creano e stupiscono con la forza delle proprie idee. Sono dei “fabbricatori digitali” che tentano di avvicinare la nostra società ad un futuro più semplice e divertente. Vengono identificati come un vero e proprio movimento culturale.
Anche la regione Campania ha il suo gruppo Makers che, in questo momento di emergenza sanitaria, sta dando una mano a fornire visiere acetate, che fanno parte dei DPI utilizzati dal personale sanitario. Nel gruppo vi è anche l’architetto Settimio Rienzo di Padula, amministratore di Fabrika, società innovativa che si occupa di architettura, design di interni, stampa e rilievo 3D.
“Sono entrato nel gruppo Makers Campania per rispondere ad un’eventuale esigenza di questo tipo di DPI nel nostro territorio – dichiara Settimio Rienzo – e siamo a disposizione degli ospedali, gratuitamente, in caso ci fosse necessità. Con la stampa 3D si può creare anche solo un oggetto, risparmiando, rispetto alla normale fabbricazione, su tempi e materiali utilizzati. Insieme a mio fratello Giuseppe e ad altri due architetti, Rosmary e Alessandro, che lavorano con noi per Fabrika, abbiamo già stampato ed inviato le prime visiere al gruppo della Campania e saranno donate a chi ne farà richiesta“.
Ma che cos’è nella specifico una stampa 3D e come funziona? È una tecnologia che consente di produrre pezzi, anche in quantità limitate, in una vasta gamma di materiali (metallo, ABS, plastica, resina, nylon). A differenza degli stampi a livello industriale che consentono di avviare solamente produzioni in serie dati i costi elevati, con la stampa 3D si ha la possibilità di produrre anche un solo pezzo con un sostanziale risparmio sul consumo del materiale (anche perché la stampante 3D lavora per addizione e non per sottrazione) ma con la stessa resistenza di un prodotto industriale.
Andando nel particolare, per quanto riguarda la realizzazione delle visiere, il maker riceve dal Coordinamento regionale della Campania il file con il progetto già testato ed approvato, lo inserisce nel software e così produce l’archetto in stampa 3D, che può essere creato anche su misura. Successivamente, quando l’archetto è pronto, viene assemblato al foglio di acetato che funge da protezione.
“Noi abbiamo macchine di stampa 3D che producono in resina, utilizzate per la maggiore nel campo dentale e nella gioielleria, e in ABS, un materiale plastico resistente anche agli agenti chimici, con il quale abbiamo appunto creato le visiere per rispondere alle esigenze del personale sanitario – spiega l’architetto Rienzo -. Siamo aperti a qualunque tipo di richiesta e pronti a realizzare quanto necessario per fronteggiare l’emergenza“.
– Paola Federico –