“Sono stati mesi durissimi. Dai quali ancora dobbiamo uscire completamente fuori. Questa pandemia ci ha sottratto non solo persone care, ma ci ha tolto certezze che sembravano acquisite, messo in discussione stili di vita, stravolto le nostre economie. Il tutto amplificato da un morbo sconosciuto alla comunità scientifica che non ha saputo darci alcuna certezza“. Così il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, che oggi ha tenuto un discorso in Aula Consiliare in merito all’emergenza sanitaria in corso.
“Ora, – ha proseguito – premesso che se delle cose sono andate bene in Basilicata è per mera fortuna e che se invece fossero andate male sarebbe stato per mia personale responsabilità, dobbiamo guardare al futuro con la consapevolezza che non vi è ancora una cura per combattere il Covid-19 e che la scienza non ha soluzioni univoche. La pandemia ha reso evidenti tutte le scelte sbagliate che abbiamo fatto in passato sul sistema ospedaliero. Ora dobbiamo ripotenziare la sanità pubblica. Ripensare il numero chiuso all’università di Medicina. E poi l’aver privilegiato nei fatti la sanità del Nord a scapito di quella del Sud ha prodotto, sia pure a fronte di una pandemia inaspettata, i risultati che abbiamo sotto gli occhi di tutti“.
Bardi ha sottolineato che la Giunta regionale in questi mesi ha deciso di privilegiare in prima battuta gli ultimi. Quelli che non hanno alcun reddito ed erano costretti a stare a casa con rischi concreti rispetto alla tenuta sociale. Da questa idea sono nati la Covid Card, i finanziamenti alle imprese artigiane e a quelle cooperative e poi ancora ai professionisti e alle piccole e medie aziende. “In una fase di emergenza abbiamo cioè privilegiato la tenuta sociale – continua -. E insieme a questa un aiuto concreto per mantenere intatto o perlomeno quanto più possibile al riparo il nostro tessuto socioeconomico. Ora, però, dobbiamo programmare altre linee di intervento visto che siamo entrati ormai in un’altra fase. Dobbiamo cioè rendere competitivo il nostro tessuto economico. Sono convinto infatti che avesse ragione Einstein il quale amava dire che ‘dietro ogni crisi si nascondono grandi opportunità’. Il mercato, i mercati sono cambiati a causa di questa pandemia. E noi dobbiamo saper cogliere questa occasione. Ovviamente la Regione deve mettere in campo le linee guida. Mentre è del tutto evidente che toccherà agli imprenditori l’onere della risposta“.
“Stiamo studiando anche una profonda riforma del sistema sanitario regionale che in questa pandemia ha mostrato tutte le sue eccellenze, ma anche le sue debolezze – afferma Bardi -. Credo che sia arrivato anche qui il momento di voltare definitivamente pagina. Non è oggi il momento di discutere su come vorremmo costruire il nuovo sistema sanitario regionale ma è chiaro che così non si può andare avanti. E questa è una risposta che dobbiamo dare nei prossimi mesi alla comunità lucana che l’attende da tempo“.
Bardi ricorda che quando emise la prima ordinanza di chiusura totale della Basilicata ai cittadini che provenivano da altre parti del Paese fu deriso e canzonato. “Tranne poi a darmi ragione – incalza -. Così è stato anche per altri provvedimenti che sembravano astrusi e che invece poi hanno permesso alla Basilicata di uscire prima e bene rispetto ad altre regioni italiane. Così come pure, proprio in queste ore, abbiamo assistito ad un rigurgito sportivo degno delle Olimpiadi. Mentre è proprio dalla comunità scientifica che ci arriva l’invito a tenere particolar conto delle palestre e di luoghi simili come nuovo possibile focolaio per il Covid. Ovviamente è mio interesse riaprire tutte le attività possibili ed immaginabili. Ma sulla sicurezza e sulla salute non è mia intenzione arretrare di un centimetro. Ora, se ci saranno le condizioni sarò il primo a rallegrarmene ma non è possibile avere la moglie ubriaca e la botte piena. È per questo che invito alla cautela. Perché fino a quando non ci saranno un vaccino o una cura potremmo ricadere nel giro di qualche ora nel peggiore dei nostri incubi. Però come sapete io sono ottimista e sono convinto che insieme ce la faremo“.
– Chiara Di Miele –