Con l’arrivo della primavera arrivano anche le allergie che possono provocare diverse reazioni. In questo periodo di emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19, però, c’è il rischio che i sintomi del Coronavirus e quelli delle allergie si confondano, generando un ingiustificato panico, in modo particolare nelle famiglie con bambini. Come si può evitare tutto ciò? Cosa possono fare i genitori?
Ne abbiamo parlato con il dottore Luigi B. D’Alvano, pediatra di libera scelta del distretto pediatrico di Polla nonchè consigliere regionale e delegato aziendale SIMPeF.
- Dottore, come si possono distinguere i sintomi da allergia primaverile da quelli del Covid-19?
Sono malattie diverse ed in genere distinguibili.
Il Covid-191,2 è una malattia trasmissibile che, se non asintomatica, è caratterizzata nei bambini da febbre, affaticamento, tosse secca e diarrea e, nei casi tipici, anche da perdita del gusto e dell’olfatto e da dispnea (‘’fiato corto’’).
L’allergia primaverile (perlopiù una rinocongiuntivite allergica con sensibilizzazione ai pollini delle graminacee) è un’affezione non trasmissibile contraddistinta, in genere, da sintomi tipici nasali (prurito, naso che cola, starnuti frequenti, ostruzione) e della congiuntiva (come prurito, occhi rossi, lacrimazione).
- Un bambino allergico ha maggiore rischio di contrarre il Covid-19?
Le evidenze disponibili in letteratura sembrano escludere che gli allergici (forme lievi o moderate) presentino un rischio maggiore di contrarre forme severe di Covid-193.
- Le mascherine possono essere utili in per proteggere il bambino dai pollini?
Sì, sono molto utili nel filtrare i granuli pollinici, molto diffusi nell’aria nel periodo della fioritura primaverile, impedendone l’inalazione e determinando un buon controllo dei sintomi presentati4.
- In questa stagione, con l’aumento delle temperature, c’è comunque il rischio di contrarre febbre o infezioni respiratorie che non hanno nulla a che vedere con il Covid-19?
In primavera, con l’aumento delle temperature, c’è il ‘’risveglio’’ di molti microrganismi, perlopiù virali, e sono frequenti infezioni come5:
il raffreddore comune da rinovirus (autunno, primavera e estate), il raffreddore da Coronavirus (inverno-inizio primavera), forme lievi o severe di raffreddore (primavera) dovute ad adenovirus, coxsackievirus, echovirus, orthomyxovirus (inclusi i virus A e B dell’influenza normale), paramyxovirus, le infezioni da Virus RSV, virus respiratorio sinciziale, (invernali o primaverili) ed in epoca prevaccinale anche la varicella (fine inverno-inizio primavera) ed il morbillo.
- In conclusione, cosa si sente di consigliare ai genitori?
Resilienza è la parola chiave, un misto tra pazienza e resistenza. I dati epidemiologici dimostrano che, con l’utilizzo delle mascherine, il distanziamento, l’igiene delle mani e la ‘’dolorosa’’ chiusura protratta degli istituti scolastici, quest’anno si è assistito ad una forte riduzione di tutte le infezioni respiratorie, tra bambini e ragazzi.
La forte accelerazione della copertura vaccinale determinerà sicuramente una drastica riduzione della circolazione del Covid-19 nella popolazione, con una decisa riduzione dei casi e la possibilità di portare il numero dei ricoveri, ordinari ed in terapia intensiva, a valori accettabili e tale da garantire le cure migliori. Tutto ciò non può che avere risvolti positivi e lanciare un messaggio di speranza affinché, con il contributo di tutti, si possa scrivere la parola fine con questa insidiosa pandemia.
– Giusy D’Elia –
Bibliografia:
1 https://www.grupposandonato.it/news/2020/ottobre/sintomi-covid-bambini
2 https://www.ospedalebambinogesu.it/nuovo-coronavirus-tutto-quello-che-c-e-da-sapere-90556/