“Sul Corso-concorso Ripam bisogna evitare qualunque forma di demagogia, ma è nostro dovere individuare al più presto una soluzione che da un lato sia in linea con le attuali disposizioni di legge, dall’altro tuteli i principi di meritocrazia e gli anni di sacrifici, studio e formazione sul campo degli oltre 1800 candidati. E se per il Ministero della Funzione Pubblica è difficilmente percorribile l’ipotesi di escludere del tutto le prove finali, possiamo sicuramente lavorare per semplificare, piuttosto, l’ultimo step, introducendo una banca dati attraverso la quale definire con esattezza il programma di studi in vista della prova finale. Una procedura già utilizzata per altri concorsi pubblici, come nel caso delle forze di polizia, che consentirebbe a tutti i candidati di avere contezza degli strumenti didattici sui quali concentrare la propria preparazione”.
Così il consigliere regionale M5S e presidente della Commissione speciale Innovazione e Digitalizzazione Gennaro Saiello.
“Sostenere questi giovani equivale a dare una mano ai tanti Comuni presso i quali i tirocinanti hanno prestato servizio nell’ultimo anno, colmando importanti vuoti di organico effetto dello stato di crisi in cui versano molte di queste amministrazioni. Nuovo personale e già formato – conclude Saiello – consentirebbe di dare un contributo fondamentale a partire dall’immediato futuro, soprattutto nel lavoro di progettualità in vista dell’arrivo delle risorse del Recovery Fund”.