E’ innegabile che la pandemia e le conseguenti restrizioni imposte dal Governo dallo scorso anno abbiano messo in ginocchio soprattutto alcune categorie professionali, tra cui il settore della ristorazione e quello attinente alla movida. Il mondo del divertimento notturno e tutto ciò che vi ruota intorno (soprattutto i lavoratori), al bando ormai da mesi, temono dopo il decreto approvato ieri anche un’estate differente da quella del 2020. In particolare la norma che continua a mantenere in vigore il coprifuoco anche alle porte della bella stagione preoccupa non poco chi, solitamente, dà lo start alla sua attività a partire dalle 21 o dalle 22.
Ne abbiamo parlato con Maurizio Maffei, l’imprenditore per eccellenza della movida salernitana. Gestore dello storico “Bogart”, il disco club più in e frequentato di Salerno, Maurizio è stato tra coloro che hanno dovuto prendere a causa dell’emergenza sanitaria le scelte più sofferte, tra cui proprio la chiusura del locale di via Rafastia. Poi la decisione di tenere chiuso, durante la scorsa estate, anche il “Mamama Beach Club” che l’anno prima era stato un esperimento di successo grazie ad un nuovo modo di “fare estate”. E quest’anno? Come ha reagito il nome principe del divertimento salernitano a questi 14 mesi di continue restrizioni?
- Maurizio, tu hai sempre fatto divertire la gente soprattutto di notte. Come vedi queste nuove disposizioni, prima tra tutte quella del coprifuoco che resta in vigore?
“La situazione è incontrollabile, dopo 14 mesi non si può prendere in considerazione una simile ipotesi. E’ allucinante. Non si possono stravolgere le abitudini, dato che in estate il buio scende alle 21 e non vi sarebbe logica nel lasciare il coprifuoco alle 22. Le attività sono già morte, perchè si è creata una grande confusione. Prima le persone si sono intimorite per il virus, poi è arrivata la soluzione del vaccino ma anche la paura che potesse creare degli effetti collaterali o la morte. E ancora, dopo il vaccino si parla del pass per potersi spostare e io ho sentito dire che a Milano addirittura già vendono quelli contraffatti. Allo stesso tempo è venuto a mancare anche il buon senso dei cittadini perchè questa confusione da cui non c’è via di uscita è legata anche un po’ al comportamento delle persone. Io, come imprenditore della notte, mi sono dovuto attenere alle regole, ho dovuto chiudere, per poter riaprire ho fatto ciò che mi veniva richiesto dal Governo, ma nonostante tutto non me lo hanno permesso. Intanto la gente si riunisce nelle case, fa le festicciole privatamente”.
- In questo momento hai pensato a delle alternative per far divertire la gente? Come gestirai le tue attività nei prossimi mesi?
“Io preferisco non aprire. Avevo realizzato il Beach Club, ma non ha motivo di esserci perchè per me è un luogo di relax e se deve diventare un luogo di tensione per i clienti non ha senso. Ogni limitazione è un attacco al senso di relax e di libertà che io voglio garantire all’interno della mia struttura, quindi quel progetto devo purtroppo bocciarlo per condizionamenti esterni. Riguardo alla mia attività primaria, che è quella del ristoro e del divertimento, la vedo difficile, ma sono ottimista e non credo che il coprifuoco in estate rimarrà valido. Se dovesse essere così ci sarebbe davvero il fallimento perchè qualche ultima speranza è rimasta soltanto nell’estate”.
- Suppongo che però da parte del Governo non ci sia stato un reale aiuto alla categoria.
“Mi viene da ridere, ma io ho avuto soltanto 600 euro. I ristori bis non sono arrivati perchè risultano ancora in fase di lavorazione e pare non ci siano i soldi. Per l’ultimo ristoro ho fatto tutta la richiesta e mi è stato comunicato che l’Iban non era corretto, ma in realtà lo era e quindi hanno perso del tempo. Non so se si tratti del mio singolo caso di sfortuna, ma so che questa situazione colpisce anche altri”.
- Cosa pensi del nuovo movimento “Io Apro” che sta prendendo piede un po’ in tutta Italia e che ha provocatoriamente costituito il “Governo ombra”? Alcuni ristoratori, ad esempio, avrebbero intenzione di restare aperti infrangendo le regole ma tutelando i clienti che eventualmente dovessero ricevere sanzioni.
“E’ tutto confuso, non ha senso, perchè bisogna pensare che, pur aprendo i locali, dall’altro lato c’è chi fa terrore e quindi il cliente si trova forzato a dover fare, ad esempio, un piacere all’amico che ha il ristorante e nello stesso tempo a temere delle ripercussioni per aver trasgredito alle norme in vigore. Secondo me è stato sbagliato tutto il sistema fin dall’inizio: si doveva chiudere tutto per un po’ di tempo ed evitare le chiusure parziali. Anche perchè ci sono sempre i furbi tra i baristi, tra i barbieri, tra la gente comune. Ormai vedo che ci sono i panettieri che organizzano gli aperitivi, tutto è stato stravolto e gli assembramenti, vietati nei locali serali e notturni, si stanno favorendo in altre attività e in altri orari della giornata. Tutto è illogico e purtroppo viviamo nel Paese in cui fatta la legge, trovato l’escamotage per essere fuorilegge”.
– Chiara Di Miele –