Il Coordinamento Scuole Aperte Campania interviene in merito al comunicato stampa diramato dall’Unità di Crisi della Regione ieri sera che, a dire dei componenti, “non ha in alcun modo modificato le disposizioni normative vigenti in Italia e in Campania in tema di contrasto alla diffusione del Covid-19, né tantomeno ha conferito poteri ulteriori o speciali ai sindaci. Questi ultimi sono quindi tenuti ad operare nei limiti delle loro competenze, indicate dal TUEL (Testo Unico Enti Locali), e nel rispetto di quanto ultimamente stabilito dal Tar Campania (sezione quinta) nei decreti 142 e 153 del 2021“.
Il TAR ha decretato che, premesso che il quadro di protezione per la gestione della pandemia è stato approntato dal Governo centrale attraverso le misure contenute nei DPCM, eventuali interventi ulteriori da parte dei Presidenti di Regione o dei sindaci sarebbero ammissibili solo ove si verificassero eventi effettivamente contingibili, ossia imprevedibili, di durata limitata, non previsti e non regolati da altri atti.
“La chiusura delle scuole non può continuare a essere la sola misura di contenimento del Covid in Campania – affermano dal Coordinamento -. Non è possibile che l’unico diritto compresso sia, ancora una volta, quello all’istruzione. Se la situazione sanitaria si fosse davvero tanto aggravata, come l’Unità di Crisi afferma, allora sarebbe necessario che, assieme alle scuole, chiudessero anche gli uffici, gli esercizi commerciali, le chiese, i bar e i ristoranti. L’andamento dell’epidemia nella nostra regione, però, è tale da farla rimanere per il momento ancora in zona gialla. Auspichiamo pertanto che i sindaci incaricati di amministrare le nostre comunità operino con senso di responsabilità ed equilibrio, monitorando con attenzione la situazione nei vari territori e senza assumere provvedimenti sproporzionati o irrazionali, contro i quali, ovviamente, agiremmo con tutti gli strumenti legali disponibili“.
– Chiara Di Miele –