La convivenza prematrimoniale o alternativa al matrimonio rappresenta una scelta sempre più diffusa tra le giovani coppie. Un fenomeno, sul quale è intervenuto nei giorni scorsi Papa Francesco che ha chiesto ai sacerdoti di “farsi prossimi nell’incontro e nell’accoglienza di quei giovani che preferiscono convivere senza sposarsi“.
Il Santo Padre ha riferito che “quei giovani, sul piano spirituale morale e spirituale, sono tra i poveri e i piccoli. Anche queste persone sono amate da Cristo. Verso di loro uno sguardo di tenerezza e compassione”.
Una posizione che ha riscosso numerose reazioni nel mondo ecclesiale e sulla quale è intervenuto anche S.E. Mons. Antonio De Luca, Vescovo della Diocesi di Teggiano- Policastro.
“E’ una forma non nuova – ha sottolineato Mons. De Luca – i sacerdoti sono sempre stati vicini pur non condividendo e spesso il dialogo ha aiutato a riscoprire il senso del sacramento del matrimonio. C’è un piano naturale – ha continuato – su cui si possono vivere certe relazioni e c’è poi un piano sovrannaturale che è quello del sacramento. Se non ci si sente pronti per vivere la vita sacramentale non bisogna condannare, è chiaro però che bisogna cercare di far vivere la ricchezza della vita sacramentale”.
“Altre forme che rientrano nella natura – ha concluso – sono dimensioni umane ricche ma che nella dimensione sacramentale acquistano un valore di consacrazione che si modella sulla presenza di Dio”.
– Claudia Monaco –